Innovazione e sostenibilità

I primi risultati della ricerca sui prodotti per il trattamento del tulipier americano (American Tulipwood) sono stati protagonisti dello stand dell’American Hardwood Export Council (AHEC) all’Interzum di Colonia. 
L’innovativo progetto di ricerca, concepito per estendere l’uso di questa specie estremamente adattabile a una gamma di applicazioni in esterno (come i rivestimenti degli edifici), è il primo passo di un percorso strategico verso soluzioni sostenibili in legno di latifoglie. 
La ricerca è stata avviata in collaborazione con Osmose, specialisti del trattamento, e Timbmet, fra i maggiori fornitori di legname del Regno Unito. Durante una serie di prove, il tulipier americano è stato sottoposto al trattamento con “Stabilising Oil” di Osmose a vari gradi di resistenza e quindi esposto agli agenti atmosferici per valutarne il possibile comportamento all’esterno. 
I campioni di tulipier in mostra nello stand, trattati e non, offrono una panoramica delle qualità intrinseche di questo prolifico legno di latifoglia americano, dimostrando come il trattamento possa migliorare tali proprietà per dar vita a soluzioni sostenibili ed economiche in un legno stabile, di aspetto gradevole e ideale per l’uso in esterno.
Il progetto fa seguito all’ambizioso padiglione “Sclera”, creato da David Adjaye per l’edizione 2008 del London Design Festival usando per la prima volta il trattamento Osmose a base di olio stabilizzante.
Si deve all’AHEC anche la realizzazione di una installazione in tulipier, trattata con lo stesso prodotto, per far sedere il pubblico del Guardian Hay Festival 2009.Come spiega David Venables, direttore europeo dell’AHEC, “nonostante il progetto di ricerca sia partito da poco, Interzum ha fornito una magnifica opportunità di illustrare la novità al mercato, ricevendo un prezioso riscontro che può indirizzare i nostri sforzi nel prosieguo. 
Naturalmente, nella selezione del legno da esporre agli agenti atmosferici abbiamo tenuto conto dei parametri chiave, ma anche le discussioni faccia a faccia con i potenziali clienti saranno fondamentali per lo sviluppo del progetto”.
L’industria europea della lavorazione del legno conosce bene il tulipier e le sue eccellenti proprietà, e si dimostra sempre più interessata a usarlo in esterno.
Ma vuole essere rassicurata sulla disponibilità di trattamenti protettivi efficaci: a questa esigenza risponde la collaborazione con Osmose.
Un’azienda di falegnameria inglese ha aperto la strada ricorrendo per prima al tulipier per realizzare speciali finestre “su misura” in un immobile residenziale nel centro di Londra. Secondo Osmose, gli infissi sono stati sottoposti a un normale processo di trattamento a doppio vuoto con finitura a vernice.
Le recenti esperienze con il tulipier e la sicurezza offerta da un trattamento già rodato hanno convinto Osmose a offrire una garanzia di 30 anni sul progetto.
“Vedere l’uso del tulipier in esterno, già oggi,  è motivo di ottimismo”, osserva Venables, “e crediamo che presto questa essenza, trattata con prodotti e sistemi nuovi o già disponibili, conquisterà un ruolo molto più ampio in questo segmento di mercato”.
Centrale, nella partecipazione a Interzum, è stato anche il tema della sostenibilità, a conferma dell’impegno dell’AHEC per lo sviluppo di soluzioni sostenibili in legno di latifoglie nel quadro dei risultati dello studio indipendente commissionato dall’associazione su legalità e sostenibilità.  
La ricerca, pubblicata lo scorso anno, conferma che nel caso delle latifoglie americane il rischio di contravvenire alle norme di certificazione FSC è minimo, in quanto l’industria americana impone severi standard di due diligence e valutazione dei rischi.
Durante la prima giornata della fiera, l’AHEC ha ospitato un forum sulla nuova proposta di legge europea contro l’importazione di legno di provenienza illegale, che ha visto la numerosa partecipazione degli operatori di entrambe le sponde dell’Atlantico.
Tutto dipenderà dalla versione definitiva del testo di legge che sarà approvato dal Consiglio dei Ministri della UE: la nuova normativa, che potrebbe rappresentare una grande opportunità per il legno di latifoglie americano, finirebbe invece per penalizzare l’intero settore e ostacolare il commercio se il processo di due diligence fosse sostituito da una “certificazione di legalità”.    

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