500 ospedali a rischio sismico

Nonostante negli anni i criteri antisismici per gli edifici pubblici siano diventati più stringenti, e le strategie e i materiali da utilizzare più sicuri, tuttavia Bertolaso sottolinea che l’adeguamento del patrimonio sanitario ai requisiti minimi strutturali e tecnologici delle Regioni procede in maniera lenta e parziale.
Riportando i dati di uno studio commissionato dall’ex Ministro Veronesi nel 2001, il capo della protezione civile ha quindi evidenziato come, su circa 1.000 presidi, in Italia circa il 65% sia stato costruito prima del 1970 (di cui il 15% prima del 1900 e il 20% tra il 1900 e il 1940), il 20% tra il 1971 e 1990 e solamente il 15% dal 1991 al 2001.
I sistemi costruttivi utilizzati in Italia per l’edilizia sanitaria sono principalmente due: la muratura (prevalente in edifici storici) e le strutture intelaiate in cemento armato; ancora bassa è la percentuale di ospedali realizzati in acciaio o in acciaio e setti di calcestruzzo armato.
Gli edifici storici in muratura, ha spiegato Bertolaso, “sono in genere meno adatti a sopportare le azioni orizzontali ed essendo realizzati quando normativa antisismica e classificazione erano agli inizi, presentano risposte agli eventi sismici variabili, in dipendenza della concezione complessiva, dello stato di conservazione e degli interventi edilizi che si sono succeduti nel tempo, oltre che della pericolosità sismica del sito”.
Per gli edifici in cemento armato assume invece particolare importanza l’epoca di costruzione: “Gli edifici progettati e realizzati nell’immediato dopoguerra hanno spesso carenze dal punto di vista sismico, perché la classificazione sismica del territorio era ancora molto deficitaria”. Ma anche negli anni ’50–’60 i materiali e dettagli costruttivi “erano in generale non adatti a resistere alle azioni sismiche”.
Solo dopo la metù degli anni ‘70 gli edifici hanno iniziato a beneficiare di materiali e dettagli costruttivi migliori, così come dal 1984 sono stati progettati per azioni sismiche maggiorate del 40% proprio per la loro funzione strategica a fini di protezione civile.
Le tecniche di progettazione sismica tuttavia, ha spiegato Bertolaso, “hanno comunque conosciuto notevoli avanzamenti solo negli ultimi vent’anni: è ragionevole prevedere che negli elementi costruttivi progettati negli anni ‘70 e ’80 si riscontrino carenze localizzate ma diffuse, che possono essere sanate con interventi edilizi”.

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