Cambia il decreto casa: deroghe sparite, sicurezza requisito base per ampliamenti

L’emergenza terremoto obbliga ad una parziale riscrittura di norme che erano state pensate in una logica un po’ diversa, quella del rilancio dell’attività. Esigenza che resta, ma accompagnata da una maggiore attenzione alla sicurezza.

Ecco quindi che al termine della riunione della Conferenza unificata dedicata agli aiuti per le zone terremotate, il presidente della Conferenza delle Regioni Errani e il ministro Fitto hanno annunciato insieme lo slittamento del decreto. Insomma, l’urgenza di fare presto a tutti i costi è passata un po’ in secondo piano.

Ma già la bozza discussa nelle ultime ore è diversa da quella originariamente messa a punto dal governo. È sparito intanto l’articolo che riguardava proprio la semplificazione in materia anti-sismica: si prevedeva la possibilità di derogare all’autorizzazione preventiva della Regione per qualsiasi costruzione nelle zone ad alto rischio sismico: coi tempi che corrono, è parsa probabilmente una semplificazione eccessiva. È stato invece inserito un nuovo articolo intitolato “Misure urgenti in materia antisismica”. Si prevede che gli interventi di ampliamento o di demolizione e ricostruzione (i quali dovranno essere regolati in base a leggi regionali) siano possibili solo se sarà documentalmente provato il rispetto della vigente normativa antisismica. Insomma, nessun aumento di cubatura senza il rispetto scrupoloso della legge.

Ma quale è la normativa da rispettare? Il quesito non è ozioso perché le legge più rigorosa in materia, pensata all’indomani della tragedia di San Giuliano in Molise ha avuto vita travagliata. La relativa ordinanza della Protezione civile, poi sfociata in un decreto del ministero delle Infrastrutture, non è mai entrata completamente in vigore. Il testo è stato inserito di volta in volta nei vari decreti “mille proroghe” voluti dai governi che si sono succeduti. Il risultato è che oggi le regole più restrittive riguardano le nuove costruzioni, ma non la messa in sicurezza degli edifici già esistenti. Mentre sono sempre falliti i tentativi della Protezione civile di far approvare l’assicurazione obbligatoria anti-calamità per le abitazioni private. La norma è stata di anno in anno inserita nelle Finanziarie e regolarmente stralciata.

Tornando al decreto sull’edilizia, sono confermate alcune liberalizzazioni, ma con una portata leggermente più limitata rispetto alla versione originaria. Salta ad esempio l’obbligo per la Dia per le manutenzioni straordinarie (spostamento di pareti all’interno della casa) ma bisognerà comunque dare comunicazione al Comune, allegando le autorizzazioni eventualmente necessarie.

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