PIL: economisti, contrazione 2009 andrà oltre il -3%

Per il 2009, la contrazione acquisita dell’economia e’ gia’ pari a -1,9%, ha reso noto l’Istat. Ma, per gli economisti, si scendera’ probabilmente molto di piu’.
”Per il 2009 avevamo una stima del Pil pari a -2,9%, dopo il dato odierno la aggiorneremo intorno a -3,1%. Purtroppo il calo della domanda globale colpisce la spina dorsale del paese, cioe’ le piccole e medie imprese. Uno scenario opposto a quello offerto dalla crisi finanziaria, dove invece l’Italia ha resistito meglio di altri grazie alla solidita’ delle famiglie”, spiega Fabietto Fois, economista di Barclays.
”La nostra previsione di un Pil 2009 a -3% potrebbe essere rivista gia’ a -3,1%. Su orizzonti piu’ vicini, ci attendiamo un primo trimestre 2009 in calo dell’1%. Purtroppo l’unico contributo positivo alla crescita (+0,4 ndr) e’ venuto dall’accumulo di scorte, un brutto segnale. Le imprese rimandano le decisioni di produzione per mancanza di visibilita’ di business” spiega Carmela Pace, economista di Mps Capital Services.
Quando le scorte verranno decumulate, la loro discesa sottrarra’ crescita al Pil dei prossimi trimestri.
”Va rilevato il contributo negativo delle esportazioni al Pil (-0,4,ndr), un chiaro segnale che la recessione globale colpisce le nostre imprese esportatrici. Male anche gli investimenti, ma sul vistoso calo del valore aggiunto delle costruzioni (-3,5% ndr), non sottovaluterei un fattore stagionale come la rigidita’ di quest’inverno. Per il primo trimestre ci attendiamo una contrazione congiunturale del Pil pari a -1%, per l’intero 2009 potremmo rivedere al ribasso la nostra stima di -3%”, spiega Marco Valli, economista di Unicredit.

L’ISTAT CONFERMA: PIL 2008 A -1%. E’ IL PEGGIOR DATO DAL 1975.
L’Istat ha rivisto al ribasso la dinamica del Pil italiano, che, nel quarto trimestre, ha mostrato un ribasso dell’1,9% rispetto al trimestre precedente, con un calo del 2,9% su base annua. Quest’ultimo dato rappresenta il peggior risultato dal 1980, anno di partenza della serie. Per l’intero anno resta confermato un calo dell’1% del Prodotto interno lordo, il peggiore dal 1975.
L’Istat ha poi precisato che nel 2009, nel caso in cui la crescita del Pil dovesse essere zero, presenterebbe comunque un ribasso dell’1,9% per effetto del trascinamento dei risultati del 2008.
La precedente stima preliminare del Pil rilasciata il 13 febbraio scorso aveva rilevato una diminuzione congiunturale del terimestre dell’1,8%e tendenziale del 2,6%. Il quarto trimestre del 2008 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative del quarto trimestre del 2007. In termini congiunturali, nel quarto trimestre il Pil e’ diminuito del 3,3% in Giappone, del 2,1% in Germania, dell’1,6% negli Stati Uniti, dell’1,5% nel Regno Unito e dell’1,2% in Francia. In termini tendenziali, il Pil e’ diminuito del 4,6% in Giappone, dell’1,9% nel Regno Unito, dell’1,6% in Germania, dell’1% per cento in Francia e dello 0,8% negli Stati Uniti.
Nel complesso, il Pil dei paesi dell’area Euro e’ diminuito dell’1,5% in termini congiunturali e dell’1,7% in termini tendenziali.
In termini congiunturali, le importazioni di beni e servizi sono diminuite del 6%; il totale delle risorse (Pil e importazioni di beni e servizi) e’ diminuito del 2,8%. Dal lato della domanda, le esportazioni sono calate del 7,4%, gli investimenti fissi lordi del 6,9%, i consumi finali nazionali dello 0,6%. Nell’ambito dei consumi finali, la spesa delle famiglie residenti e’ diminuita dello 0,8%, quella della PA e delle ISP e’ rimasta stazionaria. La diminuzione degli investimenti e’ stata determinata da contrazioni del 10,8% degli acquisti di mezzi di trasporto, dell’8,4% degli investimenti in macchine, attrezzature e altri prodotti, e del 5,1% degli investimenti in costruzioni.
In termini tendenziali, le esportazioni hanno subito una flessione del 10,7%, le importazioni dell’8,8%. La spesa delle famiglie residenti e’ diminuita dell’1,5%, quella della PA e delle ISP e’ cresciuta dello 0,6%. La spesa delle famiglie sul territorio nazionale e’ diminuita, in termini tendenziali, dell’1,9%. Nel suo ambito, i consumi di beni durevoli registrano una diminuzione del 10,3%, quelli di beni non durevoli dell’1,7%, mentre gli acquisti di servizi hanno mostrato una flessione dello 0,1%. Gli investimenti fissi lordi hanno segnato nel complesso una diminuzione del 9,3% (contrazioni del 14,8% per i mezzi di trasporto, del 12,1% per i macchinari e gli altri prodotti e del 6,1% per le costruzioni).
Rispetto al terzo trimestre, il deflatore del Pil e’ aumentato dello 0,5%. Il deflatore della spesa delle famiglie residenti e’ diminuito dello 0,9%, quello degli investimenti e’ cresciuto dello 0,5%. Il deflatore delle esportazioni ha mostrato una diminuzione dello 0,5%, quello delle importazioni del 3,2%.
In termini tendenziali, il deflatore del Pil e’ aumentato del 2,8%, quello della spesa delle famiglie residenti del 2,2%.
Nel quarto trimestre del 2008 si rileva un andamento congiunturale positivo del valore aggiunto per il settore agricolo (+4,1%) e invariato per il settore degli altri servizi. Si rilevano invece contrazioni per l’industria in senso stretto (-6,2%), per le costruzioni (-3,5%), per le attivita’ del commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (-1,8%), e per il settore del credito, assicurazioni, attivita’ immobiliari e servizi professionali (-0,1%).
In termini tendenziali, il valore aggiunto dell’industria in senso stretto e’ diminuito dell’8,4%, quello delle costruzioni del 4%; per il settore dei servizi si e’ avuta una diminuzione dell’1,2%. L’agricoltura ha registrato una crescita del 5,9%.

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