Cinque star dell’architettura per Expo 2015

L’inventore dello stadio delle Olimpiadi di Pechino, quel “Nido d’uccello” che ha meravigliato in mondovisione. Ma anche il superconsulente dei prossimi Giochi di Londra 2012. Lo svizzero Jacques Herzog e l’inglese (ma con origini anche italiane) Richard Burdett sono due dei cinque archistar che Letizia Moratti arruolerà per inventare l’Expo a Rho-Pero. Insieme al milanesissimo Stefano Boeri.
I cantieri per il 2015 sono lontani ma è già drammaticamente tardi per preparare il terreno. È adesso che si devono trovare le menti dell’Esposizione universale. Servirà proprio a questo la “Consulta degli architetti”, un supercomitato di saggi che dovrà aiutare i manager della società speciale Expo 2015 a tradurre le oltre mille pagine del dossier di candidatura in un progetto che sappia camminare sulle proprie gambe.

Questo raccontano le indiscrezioni raccolte dopo gli incontri del consiglio d’amministrazione della spa guidata da Diana Bracco e Paolo Glisenti. I contatti tra i membri del cda sono continuati anche ieri, alla vigilia della prima seduta formale che, oggi, dovrà invece tenersi per mettere almeno un punto fermo alle divisioni che continuano a esserci tra gli azionisti: nominare Paolo Glisenti amministratore delegato, e affidargli i poteri collegati.

Il supercomitato di architetti l’ha proposto proprio Glisenti. Dovrà essere composto da cinque membri con un respiro decisamente internazionale: un architetto svizzero, un inglese, un italiano, uno spagnolo e un americano.

Loro, gli archistar, non firmeranno l’Expo. Ma dovranno prepararlo: aiutando i tecnici a stendere le richieste del concorso internazionale che dovrà scegliere l’ideatore del masterplan di Rho-Pero, in pratica il padre della nuova area espositiva, colui che progetterà davvero quel milione di metri quadrati di padiglioni immersi nel verde promessi dal dossier di candidatura.

Di ufficiale non c’è nulla, le voci raccolte nel consiglio d’amministrazione però dicono che la cinquina è già pronta. E si apre con lo svizzero Jacques Herzog, che in tandem con il collega Pierre De Meuron ha firmato l’invidiato stadio olimpico di Pechino, l’opera architettonica sicuramente più vista del 2008. Non solo: i due architetti svizzeri hanno vinto il Pritzker prize nel 2001, hanno firmato una lista notevole di progetti famosi compresa l’Allianz Arena di Monaco. L’architetto e urbanista inglese Richard Burdett, pronipote del sindaco di Roma Ernesto Nathan, è invece oggi uno degli advisor per le Olimpiadi di Londra, oltre ad aver diretto la decima Biennale di Venezia dedicata all’architettura. Chiaro il senso del doppio arruolamento: chiamare a Milano chi ha già lavorato, o sta lavorando, ai due avvenimenti internazionali che precederanno l’Expo, le Olimpiadi di Pechino e quelle di Londra. Aggiungendoci anche chi conosce il territorio, come il milanese Stefano Boeri.

Fonte www.milano.repubblica.it

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