L’Ordine degli ingegneri per prevenzione antisismica e gestione delle emergenze

l tema e' di grande attualita' oltre che interesse. L'ordine degli ingegneri di Reggio Calabria, per come sottolineato in apertura dei lavori, presso la sala '' Versace'' del Cedir,  dal Presidente Cirianni, ha inteso, con una giornata dedicata non solo agli addetti del settore approfondire le tematiche relative alla prevenzione sulle strutture in casi di emergenza.
Interessanti gli interventi, a partire dall'apertura, affidata al viceprefetto, nonche' responsabile della locale Protezione Civile: ''Sul piano della riflessione'' – ha sottolineato Priolo – ''non possiamo non notare una costante terrificante relativa all'attenzione per la problematica; attenzione che negli anni immediatamente successivi fu assai alta e si tradusse in grandi cautele sotto l'aspetto delle costruzioni e di attenzioni per il territorio. Nel tempo l'attenzione e' calata ed ora, ad esempio, registriamo un assetto del territorio flagellato dall'abusivismo. Tutte le iniziative connesse alle celebrazioni relative al centenario del sisma rappresentano l'opportunita'' – ha detto Priolo – ''per mettere in piedi una serie di test importantissimi per la tenuta dell'intero sistema di protezione civile''.
La scarsissima attenzione verso la manutenzione delle strutture ha rappresentato il punto focale dell'intervento dell'assessore Demetrio Naccari: ''Registriamo'' – ha valutato Naccari – ''una sorta di incapacita' del livello territoriale ad offrire seria manutenzione; d'altra parte la crescita del nostro territorio e' nata senza una pianificazione adeguata. Restando su Reggio'' – ha sottolineato Naccari – '' pensiamo solo che tipo di ostacoli ad interventi di emergenza siano sorti nel tempo al rione Ravagnese a causa dell'abusivismo. Inoltre'' – ha concluso Naccari – '' teniamo presente che, culturalmente, siamo un popolo scarsamente orientato verso il concetto di prevenzione e che, sul piano della governance c'e' ancora tanto da fare''.
L'assessore comunale Antonella Freno ha sottolineato '' che il centenario non va affrontato solo in ottica celebrativa, ma serve da stimolo per dare risposte sui temi della prevenzione e della gestione dell'emergenza che devono generare coesione, unita' e mobilitazione''.
Sul piano strettamente tecnico il focus scientifico e' stato affidato al prof. Russo che si e' soffermato sull'evacuazione urbana in condizioni di evento calamitoso, al prof. Vitetta, che ha relazionato sulla riduzione dell'esposizione in aree vaste, all'architetto Sarlo che si e' occupata del rischio sismico nei processi di pianificazione urbanistica e del prof. Di Gangi che ha parlato della riduzione dell'esposizione in edifici. La chiusura della sessione mattutina e' stata affidata al confronto delle esperienze della dott.ssa Pirrotta, in rappresentanza dell'Anas di Reggio Calabria, della dirigente del settore viabilita' della Provincia di Reggio Calabria, ing. Domenica Catalfamo, del diretttore dell'Atam di Reggio Calabria, ing. Filardo e del Comandante della locale Polizia Municipale, dott. Alfredo Priolo.
La sessione pomeridiana e' stata dedicata alle problematiche relative alla protezione idraulica del territorio. La sessione, presentata dal prof. Manti, e' stata dedicata ad inondazioni, mareggiate e maremoti. I professori Maione, Tinti e Boccotti hanno relazionato su fenomeni di piena, maremoti ed onde estreme, mentre il dirigente del settore difesa del suolo della Provincia di Reggio Calabria, Domenico Cuzzola, ha offerto la propria esperienza relativamente alla situazione idrogeologica.

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