Costruzioni nel mondo: si rafforza la presenza delle imprese italiane

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E’ sempre più consistente e strutturata la presenza all’estero delle imprese di costruzione italiane, per le quali l’attività oltre confine rappresenta ormai un fondamentale volano di crescita.
Questo è uno dei principali risultati del Rapporto Ance sull’attività internazionale del sistema italiano delle costruzioni nel 2007, presentato in occasione della conferenza stampa promossa dall’Associazione nazionale costruttori e dal ministero degli Affari esteri.

Le aziende italiane sono presenti in 79 Paesi nei cinque continenti e sono 9 i nuovi Stati nei quali sono stati acquisiti lavori nel 2007.

Attualmente i cantieri attivi all’estero sono complessivamente 502, per un totale di oltre 34 miliardi di euro, mentre le nuove commesse ottenute dalle imprese italiane nel 2007 sono state 185, per un importo globale che supera gli 11 miliardi di euro.

Lo studio Ance, effettuato su un campione di 44 imprese, mostra inoltre come nel quinquennio 2003-2007 le aziende che hanno operato sui mercati internazionali hanno più che raddoppiato il proprio fatturato estero (+127%, con una velocità di crescita annua del 23%).
“Si tratta di risultati di enorme importanza – ha dichiarato il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti – che mostrano la decisa affermazione delle nostre imprese sui mercati stranieri, sui quali stiamo conquistando ogni anno commesse di grande rilievo e di crescente complessità”.
“Un risultato che è stato possibile ottenere anche grazie alla importante collaborazione tra il Ministero degli Affari esteri, le imprese di costruzione e la filiera produttiva del settore e che – ha detto ancora il presidente dell’Ance – ci spinge oggi a chiedere al nuovo Governo, che si è fino ad ora dimostrato attento e disponibile alle esigenze del settore, di varare una serie di nuove misure indispensabili per rafforzare e consolidare l`attivitàdelle nostre imprese all’estero”.
“Ma le cifre del 2007 – ha continuato Buzzetti – dimostrano anche il fondamentale ruolo di traino che l’attività all’estero gioca per la crescita e il rafforzamento complessivo delle nostre imprese, per le quali il fatturato estero rappresenta oltre il 45% del giro d’affari totale, mentre, contestualmente, si assiste a una progressiva contrazione del fatturato nazionale”.
“Questa Conferenza – ha affermato il Sottosegretario agli Affari Esteri, On. Vincenzo Scotti, nell`aprire i lavori alla Farnesina – si situa lungo il percorso di una diplomazia economica italiana che ‘personalizza’ la strategia di sostegno all’internazionalizzazione. Di questo percorso l’ANCE è senza dubbio uno dei protagonisti. È in questa logica che stiamo lavorando con l’ANCE, concentrandoci su tre direttrici: l’attività informativa, il supporto in loco e il coordinamento fra i diversi attori del Sistema-Italia”.

Per quanto riguarda la distribuzione geografica, il Rapporto 2007 conferma che il Sud America è, con il 29% dei contratti, la regione in cui le imprese italiane detengono la maggior quota di lavori, seguita da Africa (26%), Unione europea e paesi extra Ue (23%) e Medio Oriente (14%).

Quanto ai settori di attività, le imprese italiane di costruzione operano soprattutto nella realizzazione di sistemi infrastrutturali complessi, che vanno dalle ferrovie (34%) agli impianti idroelettrici (21%) alle strade e ai ponti (13% circa).
Opere, com`è evidente, dalle quali dipende lo sviluppo economico e sociale di interi paesi e regioni, e sulle quali le nostre imprese hanno un consolidato e riconosciuto know how.
“Questa espansione – ha sottolineato il vicepresidente Ance Giandomenico Ghella – conferma il dinamismo e la forte competitivitàdelle nostre imprese. Dal Rapporto Ance emerge infatti che il settore dei lavori all`estero cresce per il quinto anno consecutivo a ritmi importanti, superiori al 20% all’anno”.
“Ma importante è anche il fatto che – ha continuato Ghella – rispetto alle imprese dei paesi europei nostri più diretti competitors, stiamo conquistando posizioni importanti. Tuttavia è evidente che per rafforzare e consolidare il nostro ruolo sui mercati esteri è sempre più necessaria la presenza attiva delle istituzioni nazionali, alle quali chiediamo un impegno capace di creare sinergie simili a quelle di cui possono avvalersi i nostri principali competitors”.
“Al Governo, in particolare – ha concluso il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti – chiediamo di proseguire nell’importante azione di sostegno alle missioni Ance all’estero, che hanno l’obiettivo di inaugurare nuovi canali di contatto per le piccole e medie imprese italiane sui mercati internazionali e che hanno visto fino ad oggi l’organizzazione di missioni in Romania, Polonia, Albania e Bulgaria e negli Emirati Arabi, alle quali hanno preso parte oltre 500 imprese italiane di costruzione”.
“Il posizionamento geo-economico e geo-politico dell’Italia – ha osservato in conclusione il Sottosegretario agli Affari Esteri, On. Vincenzo Scotti – rappresenta un vantaggio comparativo, a condizione che la sfida dell`internazionalizzazione sia colta e vinta. Sta alle imprese saperne trarre le conseguenze in termini strategici, operativi e anche di assetti proprietari. Sta alle Istituzioni accompagnare e, se possibile, precedere questa evoluzione”.

Per scaricare Rapporto Ance sull’attività del sistema italiano delle costruzioni nel 2007 clicca qui

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