Il mercato delle costruzioni in Europa: trainanti a est, crescita zero a occidente

L’analisi comparata dei tassi di crescita di PIL e costruzioni nelle due ripartizioni territoriali, mostra come nell’Europa dell’est la crescita delle costruzioni continui ad essere assai più vivace rispetto al PIL (nel 2007 è stata pari al 7,5%). Il ruolo delle costruzioni si afferma e consolida nell’anno in corso e nel prossimo biennio: nel medio termine il settore segnerà una crescita media annua superiore all’8%.
La dinamica annua media del prossimo triennio cela però una caratteristica importante: ovvero il mercato dell’est segnerà un leggero ma continuo rallentamento del trend espansivo, mentre le costruzioni nei paesi europei occidentali dovrebbero progressivamente uscire dall’attuale stagnazione.
Il mercato polacco in primo luogo, che rappresenta da solo più della metà del mercato orientale, si caratterizza per la crescita più veloce. Dopo un +12% nel 2007, per il triennio 2008-2010 continuerà la fase espansiva ad una velocità media annua del 12%, anche se la tendenza è di un progressivo rallentamento della crescita. Più stabile invece la crescita prevista per il secondo mercato dell’area, quello Ceco, che nel medio termine continuerà a crescere circa del 5% annuo. Per i due mercati più piccoli, le costruzioni in Ungheria vivranno una fase espansiva e, dopo la battuta di arresto del 2007, registreranno tassi di crescita via via più brillanti, dal 3% del 2008 fino al 6% del 2010. In Slovacchia invece, si prospetta un rallentamento della crescita, che passa dal 6% dell’anno in corso al 3% per l’ultimo anno dello scenario previsionale.

La debolezza dei paesi occidentali
Quello che accade nei 5 paesi più grandi (Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna) determina la dinamica complessiva del gruppo, e alcune dinamiche stanno ultimamente trasformando l’assetto di questi grandi mercati, che rappresentano il 70% del mercato Euroconstruct, e il 75% di quello occidentale.
In primo luogo i due mercati spagnolo e italiano, che hanno smesso di crescere e registrano un trend negativo. In secondo luogo il mercato francese, che ha dimezzato il ritmo espansivo dei primi anni 2000 al 2006. Infine lo scenario assai debole per la Germania, che, con tassi di crescita di poco superiori all’1% nel periodo 2008-2010, sembra aver limitato la fase più vivace della sua ripresa tra il 2006 e il 2007; e il ritmo ancora più modesto che dovrebbe caratterizzare le costruzioni in Gran Bretagna (0,7% in media nel triennio 2008-2010).
Tra gli altri paesi, significativo il caso del mercato irlandese, per il quale è prevista la peggiore performance tra tutti i 19 paesi, pari ad una flessione media annua nel triennio 2008-2010 di oltre tre punti percentuali.

I settori: il declino del residenziale, che cede il passo al comparto produttivo e soprattutto alle infrastrutture
Il nuovo ciclo delle costruzioni europee aperto con il 2007 corrisponde alla evoluzione differenziata dei principali segmenti di mercato. La produzione complessiva del settore ha raggiunto nel 2007 i massimi livelli produttivi, che rimarranno sostanzialmente invariati nel biennio 2008-2009, per tornare a crescere debolmente nel 2010.
Le dinamiche dei vari segmenti mostrano invece un assetto interno assai più diversificato.
La nuova produzione residenziale si è fermata un anno prima, nel 2006, quando è stato raggiunto il picco espansivo, cui è seguito il primo anno di rallentamento. Il 2008 segna una prima flessione assai rapida, che si farà anche più sensibile nel 2009, quando verranno quasi toccati i livelli produttivi del 2003. Nel 2010 il mercato delle abitazioni dovrebbe mostrare i primi segnali di ripresa, anche se lo standard produttivo del boom immobiliare culminato nel periodo 2005-2006 è ormai lontano.
Evoluzione di crescita ininterrotta per gli altri due segmenti, ovvero la nuova produzione non residenziale e le infrastrutture, che dal 2003 all’ultimo anno dello scenario previsionale vedono incrementati ogni anno i livelli produttivi.
In particolare nel 2009 e 2010 le infrastrutture saranno la componente più dinamica di tutto il mercato, raggiungendo il 120% degli standard 2003 (*).
Nel 2007 il valore della produzione di tutto il comparto delle costruzioni nei 19 paesi della rete Euroconstruct è quantificato in oltre 1.500 miliardi di euro (a prezzi correnti 2007), ovvero poco più del 12% del prodotto interno lordo dei 19 paesi, e di poco inferiore a quello italiano.
Se ad occidente la salute del comparto dipende sempre più dalle dinamiche demografiche e dalla capacità di rinnovare e qualificare il patrimonio immobiliare esistente, ad Est l’attuale congiuntura è regolata soprattutto dagli investimenti infrastrutturali e non residenziali.

2008 e 2009: due anni difficili
Nell’andamento ciclico del settore delle costruzioni, il 2007 rappresenta la fine della fase espansiva in atto dal 1999 e culminata nel picco del 2006, quando le costruzioni crescevano più velocemente del PIL complessivo (3,8% contro 3,0%).
Il dato consolidato per il 2007 indica una crescita più sensibile di quanto previsto sei mesi fa: evidentemente le previsioni più pessimistiche che, sulla scia degli accadimenti economici iniziati dopo l’estate, avevano indotto a rallentare la crescita o a frenarla in molti paesi dell’Europa occidentale, non si sono fatte sentire in maniera sensibile lo scorso anno.
Il 2008 sarà l’anno nel corso del quale si faranno sentire gli effetti del nuovo clima macroeconomico, quando la precedente crescita dell’1,4% diventa una flessione dello 0,3%, da ricondurre ancora all’Europa occidentale, che segnerà un –0,8% (e non un +1%).
Al contrario, per l’Europa dell’est ( Repubblica Ceca, Ungheria,Polonia, Repubblica Slovacca) viene migliorato il tasso espansivo, assestato al 9,7%. Il 2009 rappresenta un anno di stasi per l’Europa occidentale (invece della crescita di 1,2 punti percentuali stimata a Vienna), mentre i 4 paesi dell’est continueranno a crescere assai velocemente.
Infine le previsioni al 2010 indicano una tendenziale fuoriuscita dalla fase stagnante per le costruzioni dei 15 paesi, a fronte di un tasso espansivo solo leggermente ridimensionato negli altri quattro paesi.

(*) Fonte Euroconstruct 2008

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