Certificazione energetica, linee guida in stand by

Ancora al palo le linee guida per la certificazione energetica degli edifici. I tre provvedimenti (un decreto ministeriale e due Dpr), attesi da più di due anni per l’armonizzazione delle procedure regionali in base al Dlgs 192/2005, verranno con ogni probabilità ridiscussi dal nuovo governo appena uscito dalle urne.
In bilico anche il decreto legislativo di attuazione della direttiva Ue 2006/32/Ce che estende a livello nazionale il bonus volumetrico per le costruzioni ad alta efficienza energetica e incorona l’Enea come agenzia per il Risparmio energetico. Dopo il via libera della Conferenza unificata arrivato il 20 marzo scorso, il provvedimento ha dovuto attendere i pareri delle commissioni competenti di Camera e Senato fino all’11 aprile scorso e, con ogni probabilità, non sarà all’ordine del giorno di altri eventuali Consigli dei ministri prima dell’insediamento dell’esecutivo Berlusconi.
Ancora una battuta d’arresto, quindi, per l’attuazione delle linee guida che il Dlgs 192/2005 aveva indicato come punto di riferimento nazionale alle politiche regionali per l’applicazione della certificazione energetica, ormai però quasi interamente superate dalla pratica di molte Regioni che hanno legiferato in autonomia. E’ il caso della Lombardia, della Liguria, dell’Emilia Romagna e della Valle d’Aosta. Il lungo braccio di ferro tra il governo Prodi e le Regioni ha tenuto fermi i provvedimenti per più di due anni, immobilizzati da lobby di vario tipo e da veti incrociati. Il via libera della Conferenza unificata (parere vincolante per l’approvazione) è arrivato solo lo scorso 20 marzo, ma il tempo per completare l’iter non è bastato. Il decreto interministeriale (Sviluppo economico-Ambiente-Infrastrutture) che contiene le linee di applicazione non è stato ancora firmato dai ministri competenti «come forma di garanzia – assicurano dal ministero guidato da Pier Luigi Bersani – verso il nuovo esecutivo», mentre i due Dpr (uno per l’indicazione della metodologia di calcolo e l’altro con i soggetti certificatori) sono ancora al vaglio del Consiglio di Stato, «ma con ogni probabilità – dicono i tecnici di Bersani – verranno ridiscussi dal nuovo Governo» al quale spetterà il via libera definitivo in Consiglio dei ministri. Molto più leggera l’ultima versione delle linee guida approvata dalla Conferenza unificata. Tra le novità, emerge la scomparsa delle tariffe di riferimento e la validità delle leggi regionali già approvate. Le altre Regioni invece dovranno attenersi alle indicazioni nazionali fino al varo di una norma propria che comunque dovrà tenere conto delle linee di principio condivise nel documento. In futuro, inoltre, è previsto un ravvicinamento dei metodi di calcolo che comunque dovrà tenere conto delle norme Uni-Cti derivanti dalla normativa Cen.

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