Una donna alla guida di Confindustria

Amministratore delegato del gruppo Marcegaglia, fondato nel 1959 dal padre Steno e specializzato nella lavorazione dell’acciaio, ha già collezionato un altro record, a Viale dell’Astronomia: nel ’96 fu la prima donna a diventare presidente dei giovani industriali e questo le assicurò automaticamente anche la carica di vicepresidente di Confindustria, a quel tempo sotto la guida di Antonio D’Amato.
Il rapporto con lui non fu facile e la Marcegaglia fu costretta alle dimissioni, fino a quando nel 2004 Montezemolo la chiamò nel suo team come vice presidente con delega all’ Energia e coordinamento delle politiche industriali e ambientali.
E proprio sull’energia, suo cavallo di battaglia, ha sempre sostenuto la necessità di tornare a parlare non solo di fonti alternative e di risparmio energetico ma anche di ricerca sul nucleare di quarta generazione.
Mantovana, sposata con Roberto Vancini, ingegnere informatico, una figlia di cinque anni, ha saputo conquistare la fiducia di grandi capitani d’industria, tutti uomini naturalmente: di qui il suo soprannome, “lady d’acciaio”, che fa il verso anche all’azienda di famiglia dove ha mosso i primi passi a 23 anni, subito dopo la laurea alla Bocconi di Milano.

La Marcegaglia Spa oggi conta 47 stabilimenti, produce 5.500 km al giorno di tubi, dà lavoro a oltre 6.500 dipendenti e vede impegnata quasi tutto il giorno il nuovo presidente di Viale dell’Astronomia.
Che, però, non dimentica le battaglie sociali. Prima fra tutte quella a favore delle cellule staminali, che l’ha vista schierarsi in prima linea per la donazione del cordone ombelicale in veste di presidente della Fondazione Aretè, la onlus per il sostegno dell’attività Vita-Salute San Raffaele.

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