Marcatura CE dei serramenti? E’ dall’Europa che arrivano le novità

L’evento, patrocinato dal Ministero Sviluppo Economico, Regione Emilia Romagna, Provincia di Rimini, Confindustria di Rimini, CNA, UNI e con il contributo di BPER, BolognaFiere e Infoweb, è stato pensato per dare risposte concrete a dubbi e domande sulla Direttiva in questione. Tra i relatori intervenuti: Vincenzo Iommi, Mara Altieri e Roberto Porta dell’Istituto Giordano, Alberto Galeotto (UNI), Giancarlo Bedotti (Commissione Europea), Ulrich Sieberath (IFT), Samuele Broglio (CGIA), Giancarlo Gamberini (CNA). Il convegno è stato moderato da Ennio Braicovich di Red Business Information.
Una delle grandi novità emerse subito dall’incontro è stata annunciata dall’arch. Bedotti, che ha dichiarato che la Direttiva diventerà un Regolamento per via di criticità e buchi procedurali emersi nel corso di forum sul web e summit, tra i più recenti quelli di Berlino, Bruxelles.
Ha esplicato inoltre la EN 14351-1 definendone anche l’attestazione di conformità per i vari sistemi, i compiti e gli obblighi del produttore e dell’organismo notificato e i relativi metodi di prova.
L’intervento di Alberto Galeotto dell’UNI, ha voluto chiarire e presentare il quadro giuridico, cogente e volontario. In particolare il Mandato M/101 riguardante le porte, finestre, cupole e lucernari e i loro requisiti essenziali, i metodi di prova e la caratteristiche volontarie e cogenti.
Si riportano brevemente i periodi di cogenza di alcuni prodotti:
– UNI EN 14351 – 1 Finestre e porte pedonali esterne, il 1 febbraio 2009
– UNI EN 13241 – 1 Porte e cancelli industriali, commerciali e da garage, il 1 maggio 2005
– UNI EN 13659 – Chiusure oscuranti, il 1 aprile 2006
A completamento del quadro normativo, sono state proferite informazioni e dettagli che accompagnano fisicamente la marcatura CE mostrando esempi di etichette. L’intervento è stato concluso con la presentazione di una novità; l’ideazione e la progettazione di un sito web di riferimento per tutti gli addetti del settore, in riferimento alla marcatura CE.
Il compito della dottoressa Mara Altieri di Istituto Giordano è stato quello di chiarire l’annosa questione del cascading e shared ITT.
In merito alle ITT (prove iniziali di tipo), necessarie per dimostrare la conformità alla norma, la Linea Guida M e la norma di riferimento armonizzata, permettono di sottoporre a prova un campione di prodotti in riferimento alle caratteristiche del Mandato, riducendo i costi con alcuni accorgimenti quali il raggruppamento in famiglie, ma anche regolamentando il rapporto tra i serramentisti e gammisti in maniera tale da consentire l’utilizzo dei test.
Tuttavia il cascading (utilizzo dei rapporti ITT del gammista) è possibile ai fini della marcatura CE solo se il serramentista assembla i propri prodotti utilizzando istruzioni precise fornite dal sistemista e comunque questo non lo esonera dall’assumere la responsabilità dell’immissione dei prodotti sul mercato risultando a tutti gli effetti il produttore.
Il geometra Porta ha concluso la disamina della Altieri e il dibattito, entrando più in concreto sull’argomento, analizzando la scelta dei campioni rappresentativi per i test, la loro tipologia, le loro dimensioni, tutti elementi essenziali per garantire la correttezza di quanto poi il produttore riporterà sulla dichiarazione di conformità.
La scelta del campione è il primo passo fondamentale da parte del produttore e nell’allegato F della norma può trovare gli schemi che lo aiuteranno a scegliere il campione rappresentativo in funzione della tipologia di serramento.
Alla frequente domanda: “ma quanto grandi devono essere i campioni?” la risposta è molteplice in funzione delle 3 caratterizzazioni a cui viene solitamente sottoposto il campione (acustica, termica e meccanica).
Mentre per le prime 2 vi sono indicazioni precise fornite dalla norma, la scelta del campione per la determinazione delle caratteristiche meccaniche è più complicata ed è legata alla gamma di serramenti prodotti da ogni singolo fabbricante. Premesso che nel sistema di attestazione n. 3 la scelta è sempre sotto la responsabilità del produttore che può seguire le indicazioni fornite dalla norma all’allegato E ed F, è tuttavia sempre consigliato un confronto con il tecnico che esegue le prove in laboratorio.
Il geom. Porta ha concluso l’intervento riportando alcuni suggerimenti, frutto dell’esperienza pluridecennale del laboratorio, sui difetti più comuni riscontrati durante i test e per tipologie costruttive ha suggerito:
– serramenti in legno e PVC: il collasso degli accessori di ferramenta sottodimensionati per le grandi misure;
– serramenti in alluminio: l’errata progettazione del sistema di guarnizioni;
– serramenti metallici: il non corretto accoppiamento con i relativi accessori e la mancata sigillatura nei serramenti a 2 o più ante.
“Organizzazione e controlli più severi per ottenere risultati migliori e spendere meno”, è ciò che è emerso dall’intervento dell’ing. Sieberath in rappresentanza dell’Ente IFT Tedesco. Presentando tutta l’attività svolta in Germania fino adesso e ricordando che tale paese detiene il 30% del mercato con soli 4000 produttori di infissi, forse è opportuno chiedersi quali spunti possiamo trarne per non disperdere energie invano.
Alcune differenze sostanziali nei requisiti richiesti dai nostri due paesi messi a confronto fanno emergere che in Germania il requisito di “sicurezza al fuoco” è obbligatorio già da 2 anni, quindi per commercializzare nel loro paese non è sufficiente solo la marcatura CE ma tale documentazione deve essere corredata da una opportuna marcatura che riguarda la reazione al fuoco.
D’altra parte però le procedure per la determinazione di alcuni parametri quali la trasmittanza termica e l’acustica non passano necessariamente da prove di laboratorio ma bensì da programmi di calcolo, di facile attuazione anche per i piccoli produttori, infine la permeabilità all’aria viene calcolata tramite tabelle.
Riassumendo in Germania vi sono delle caratteristiche non richieste in Italia e viceversa, quali la permeabilità all’acqua, al carico di vento, la durabilità etc.
Potrebbe insinuarsi il dubbio che sia più semplice affrontare il mercato tedesco o che vi siano meno controlli, naturalmente l’ing. Sieberath smentisce questa situazione indicando chiaramente quali sono i loro punti di forza, ovvero l’utilizzo accurato della possibilità di Cascading oltre al severo controllo a livello di produzione in fabbrica.
La loro esperienza li ha portati a distinguere i difetti partendo da 2 categorie distinte; quelli dovuti ad una cattiva progettazione (circa il 30%) e quelli dovuti ad un cattivo processo di produzione (i restanti 70%).
La loro risposta per affrontare al meglio le varie problematiche si ribadisce nel tentativo di organizzare il sistema ITT a cascading per tutte le categorie di serramentisti compresi quelli in legno, coinvolgendo produttori di accessori ed i fabbricanti di macchinari.
Si mette così il fabbricante tedesco in condizione di poter scegliere la soluzione più adatta a lui ed anche la più conveniente.
L’opinione degli artigiani è stata espressa dai rappresentanti della CGIA e della CNA; vediamo di seguito gli spunti riportati.
Il titolo dell’intervento del rappresentante di CGIA: una norma fuori misura, esprime tutta l’ansia del piccolo artigiano che seppur accettando la marcatura CE quale passo fondamentale per un cammino in crescita, ha paura di venir tagliato fuori con regole considerate per “i più grandi”.
Mediamente, aggiunge Samuele Broglio, un’azienda artigianale è stimata con 2.6 persone, questo dato fa subito capire che per evitare che la marcatura CE diventi dannosa bisogna non sottovalutare il problema iniziale delle ITT.
Il raggruppamento in famiglie è il primo passo fondamentale, anche perché a livello di costi tali prove possono condizionare sensibilmente il bilancio aziendale.
Il secondo passo è dato dall’FPC, ritenere che il controllo di produzione in fabbrica sia equivalente nella grande industria come nella piccola, dove spesso in un’unica persona confluiscono diverse figure tra le quali addetto vendite, responsabile amministrativo, direttore commerciale etc… è del tutto sbagliato traducendosi solo in un freno per quest’ultime.
Il mondo dell’artigianato tira le sue conclusioni con l’intervento di Giancarlo Gamberini, il quale aggiunge che il quadro normativo in materia di risparmio energetico, l’utilizzo di fonti rinnovabili, la certificazione energetica degli edifici etc. può diventare una nuova opportunità di qualificazione delle imprese italiane.
In particolare il comparto dei serramentisti è in prima linea per contribuire al miglioramento energetico degli edifici, questa attività è incentivata anche dalle detrazioni fiscali che hanno portato i contributi al cittadino dal 36% al 55%.
Per la CNA il vero problema non è di carattere tecnico ma bensì politico.
Le PMI e gli artigiani scontano di fatto le profonde differenze di visione strategica che ci sono all’interno dei singoli Stati Membri.
Proprio per questo la CNA partecipa al percorso di revisione della norma prima della sua cogenza; 1 febbraio 2009.
In tal senso le proposte che sono state portate avanti sono nell’ottica di un alleggerimento delle procedure burocratiche, l’eliminazione dei controlli iniziali del processo produttivo, la possibilità di dichiarare alcune prestazioni solo con il calcolo ed infine quello di poter utilizzare la dicitura “pezzo unico” in un prodotto non di serie.
A conclusione della giornata formativa sulla marcatura CE dei serramenti e sugli aspetti correlati, si è aggiunto un ultimo tassello alle attività che il “prodotto” in questione può avere, ovvero la determinazione della trasmittanza termica “U”.
La determinazione di questo valore, che varia per legge in funzione delle zone climatiche, si effettua attraverso l’applicazione delle norme UNI EN ISO 10077 parti 1 e 2 e riguardano nello specifico serramenti, porte, vetrate, chiusure oscuranti, cassonetti etc.
Istituto Giordano nella persona della dottoressa Altieri, propone in tal senso uno schema di certificazione per il rilascio di un marchio volontario di prodotto, tale iter di certificazione, attraverso l’esame documentale, l’esecuzione di prove di tipo, la sorveglianza del FPC etc. consente di determinare la conformità dei prodotti ai valori dichiarati nonché a quanto previsto dalla legge in funzione della zona climatica a cui sono destinati.

Gli atti del convegno possono essere scaricati integralmente e gratuitamente dal sito www.giordano.it

III Convegno Nazionale Direttiva Prodotti da Costruzione – La Marcatura CE dei Serramenti
27 Settembre 2007, Rimini

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