Una nuova scala per prevenire i terremoti

Misurare gli effetti sull'ambiente per prevenire i disastri causati dai terremoti, integrando le scale classiche, come la Mercalli Cancani Sieberg – Mcs, basate essenzialmente sui danni agli edifici, e sostituirle quando queste non sono in grado di fornire stime attendibili.
E' l'obiettivo della nuova scala Esi 2007 (Environmental seismic intensity scale), la nuova scala di intensità sismica basata esclusivamente sugli effetti che i terremoti producono sull'ambiente.
La scala, costituita da 12 gradi di intensità, ha una struttura analoga a quelle tradizionali.
E il suo utilizzo potrebbe rivelarsi decisivo per i terremoti più forti, oltre il decimo grado, e in aree deserte o scarsamente abitate, in cui gli indicatori degli effetti sull'ambiente sono gli unici disponibili.
Esi 2007 potrebbe così consentire una diversa classificazione della sismicità dei territori, anche di quelli che finora sono considerati asismici.
La nuova scala consente una migliore valutazione dell'intensità sismica nell'area interessata, stimata a partire da quella dei terremoti storici, consentendo, con l'esame degli effetti sull'ambiente, di confrontare sismi di epoche diverse e prevenire quelli futuri.
Per la Esi 2007, diventano misuratori importanti frane, fratture del terreno, liquefazioni, variazioni di portata e di chimismo (l'attività chimica) delle sorgenti e dei corsi d'acqua.
Tra gli effetti ambientali dei terremoti rientrano anche gli Tsunami.
Il nuovo sistema di misurazione dei terremoti è stato studiato, a partire dagli anni Novanta, da università e Istituti di ricerca internazionali, coordinati dal Dipartimento difesa del suolo – servizio geologico d'Italia dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (Apat), col contributo di Cnr e Università dell'Insubria.

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