Tassullo – Pietro Weber: una partnership inconsueta

Iniziata con la partecipazione di Pietro Weber all’evento mostra Il colore del Sacro, dell’Anima, della Tecnologia, prosegue con inediti risvolti la collaborazione tra l’azienda e l’affermato artista.
“Sinfonie di materia archetipa nelle quali luminescenti figure di cera si stagliano fra strati di calce idraulica naturale e inerte impastati con i colori delle terre”: così sono state descritte le opere esposte da Pietro Weber, lo scorso giugno, in occasione della mostra Presenze Silenziose.
Svoltasi a Trento nella sede OCSE, la rassegna, che si ripeterà tra l’altro il prossimo autunno negli autorevoli centri culturali di New York e Vancouver, è il risultato della partnership instauratasi tra il noto artista e l’azienda Tassullo, leader nella produzione di materiali di calce idraulica naturale.
Accompagnati da Pietro Weber, abbiamo visitato l’esposizione, cercando di comprendere le modalità, le motivazioni e soprattutto il valore di una collaborazione tanto inconsueta e peculiare.
“Lo scorso anno – ha esordito l’artista – Tassullo mi ha proposto una vera e propria sfida: conoscendo il mio lavoro e apprezzandone la propensione all’utilizzo di materiali particolari, l’azienda mi ha suggerito di sperimentare la calce idraulica naturale.
Ai diversi materiali, in passato, dal ferro, al marmo, alla terracotta, ero sempre arrivato spontaneamente e non orientato da terzi ma, ritenendo la calce potenzialmente interessante per le mie opere, ho deciso di accettare”.

Tassullo ha così messo il materiale a disposizione dell’artista, chiedendogli di partecipare all’evento-mostra Il colore del Sacro, dell’Anima, della Tecnologia, che ha avuto luogo tra il 24 novembre e il 16 dicembre 2006, nel neo-nato Centro Ricerche dell’azienda.
“Dalla sfida – ha spiegato Pietro Weber – è nato un rapporto straordinario tra me e la calce, su molteplici livelli.
In primis, durante la fase della lavorazione, è un materiale stimolante: gradevole al tatto, prima umido, un po’ elastico, un po’ gommoso, piano piano si asciuga e indurisce.
Il risultato ottico che ne deriva è entusiasmante: dona tridimensionalità alla mia opera e, chi osserva, ha la percezione della presenza della materia.
Una materia dal colore caldo, intenso, dal sapore antico. Una materia naturale.”
Proprio sul concetto di naturalità della calce idraulica Tassullo, l’artista ha voluto soffermarsi perché comprendessimo appieno la forza del legame creatosi tra il suo pensiero e questo peculiare materiale.
“L’utilizzo della calce idraulica naturale – ha approfondito – si allinea perfettamente al pensiero che sottende alle opere da me create in quest’ultimo periodo.
Dietro a tali lavori, vibra infatti un messaggio, forse più un desiderio: la volontà che l’uomo torni ad essere più silenzioso, che ricominci ad ascoltare, ad avere rispetto e attenzione per le cose più semplici e naturali.
L’uso della calce è già esso stesso una concretizzazione del mio pensiero.”

Per l’azienda Tassullo, quale ringraziamento per la sfida proposta nonché per l’impegno nel sostegno alle evoluzioni della sua personale ricerca artistica, Pietro Weber ha dedicato l’opera “Silenzioso risveglio 4”.
“Ho cercato di rappresentare l’incipit della realtà Tassullo; mi piaceva l’idea di riflettere sulla nascita dell’azienda, di simboleggiarne le origini permettendo così il confronto tra ciò che era inizialmente e ciò che oggi è divenuta.
Per affrontare tale tematica, la scelta del soggetto è stata per me immediata: ho deciso di mettere in scena l’uomo – la costruttiva discussione tra due uomini – perché un’azienda è fatta in primis di persone; sono le persone a darle un volto. Un’anima ”

La partnership con Pietro Weber ha costituito un traguardo d’estrema importanza anche per l’azienda Tassullo, il cui management ha messo in luce come l’arte sia, in un certo senso, una particolare forma di ricerca e come, in sostanza, essa possa nobilitare un materiale naturale e essenzialmente povero: “L’artista, facendo della calce idraulica naturale un utilizzo assolutamente non canonico, anche in abbinamento a materiali inconsueti, la sperimenta e, di fatto, la nobilita.
Sono straordinarie le risorse di questo materiale che, pur povero, è stato ed è oggi elemento imprescindibile nell’edificazione e recupero delle più importanti opere architettoniche e che ora, in virtù di questa nuova collaborazione, diventa protagonista anche di nuove branches dell’arte.”

Pietro Weber: biografia
Pietro Weber (1959) vive e lavora a Denno (TN).
Nel 1970 si trasferisce a Torino dove frequenta il liceo artistico.
Nei primi anni Ottanta si avvicina alla scultura, frequentando lo studio di Bruno Martinazzi, e al teatro, iniziando una collaborazione con la compagnia “Assemblea Teatro” in veste di scenografo e promotore della stessa.
Nel decennio successivo la sua ricerca si avvicina alla materia ed alle forme tridimensionali, realizzando grandi strutture per esterni. Importanti per la sua formazione artistica i viaggi all’estero: Parigi, Madrid, Barcellona, Atene, Lisbona, Istanbul, Ankara (dove esegue un murale per la sede turca dell’ONU), Dakar e Salisburgo. Nel 2000 prende parte alla rassegna “Torinonondorme” presso il teatro Agnelli, esponendo una serie di ceramiche.
Nel 2002 viene invitato a partecipare alla biennale d’Arte Contemporanea africana a Dakar, al Theatre National de Senegal.
Su invito della regione Piemonte tiene uno stage di immagine, lavorando su testi di Tonino Guerra presso il museo La Crumière.
Contemporaneamente espone una nuova serie di ceramiche a Castel Thun (TN) per il progetto “Magiche Montagne”.
E’ ospite con i suoi lavori al 59° Film Festival di Venezia presso il chiostro di San Nicolò a Venezia Lido.
Nel 2005 realizza una serie di piatti dal sapore futurista per una rassegna di cene spettacolo che si tengono in varie città svizzere, dal titolo “Emozioni al dente”.
Le sue opere sono ospitate in numerose collezioni pubbliche e private in molti Paesi.

Per ulteriori informazioni
www.tassullo.it

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