Un vulcano attivo in centro città

La necessità di trasformazione del sistema espositivo milanese, quale primario acceleratore di sviluppo – non solo economico – per Milano e la Lombardia, ha portato alla realizzazione del nuovo polo fieristico, commissionato e interamente autofinanziato da Fondazione Fiera Milano.
Inserita nel tessuto bonificato dell’ex raffineria Agip, tra i comuni di Rho e Pero, a pochi minuti da Milano, la struttura amplia la sede storica attiva dal 1923, creando uno dei più importanti sistemi fieristici al mondo.
Progettata da Massimiliano Fuksas, architetto attento ai problemi urbanistici e territoriali delle periferie, l’innovativa e avveniristica opera ha ridisegnato i confini strutturali e infrastrutturali, geografici e sociali, ma soprattutto economici, del territorio nell’area nord-ovest di Milano.
Queste le parole di Fuksas: “La Fiera è stata l’occasione per “misurare” e trovare la giusta dimensione in questo estesissimo hinterland in cui le città sovrappongono i limiti e i loro confini, rendendo magmatico il territorio… Questo progetto ricerca in un luogo che ancora non è, l’identità geografica per aree che sono state dimenticate”.
Il nuovo polo, oltre a ricucire una periferia degradata dimenticata e defunzionalizzata, sviluppa l’alto potenziale insito nella sua localizzazione rispetto la città, divenendo il nuovo “centro” di Milano, un luogo di incontro – non solo dedicato a manifestazioni fieristiche – un luogo ricco di architettura, aperto a tutti, per facilitare le relazioni e lo scambio di contatti, informazioni e culture.
Segno indelebile nella frastagliata provincia milanese, il complesso fieristico si sviluppa su una superficie utile di 530.000 mq. La struttura architettonica è costituita da blocchi allineati, dalle geometrie perfette (padiglione tipico e atipico, planare e biplanare), attraversati da un’asse centrale che si snoda per ben 1300 metri!
I parallelepipedi, dalla texture in acciaio, vetro e alluminio riflettente, contengono, illuminati da imponenti lucernari tronco-conici, gli otto padiglioni espositivi e il centro servizi.
L’asse, caratterizzato da un’estesa copertura in vetro e acciaio, che si srotola leggera e sinuosa come una vela, diviene percorso distributivo e al contempo tessuto connettivo, creando piani visivi continui.
Tra pilastri/alberi d’acciaio che sostengono la vetrostruttura, il percorso accoglie i luoghi collettivi del complesso fieristico, i caffè, i ristoranti, gli showroom, il centro congressi, i tapis roulant e le scale mobili.
Questa impalpabile copertura, costituita da lastre di cristallo piane e curve, determina gli spazi e crea forme architettoniche plastiche. Un complicato sistema di convessità e concavità che in alcuni punti prende la conformazione di un “vulcano”, in altri si abbassa fino a sfiorare il suolo per poi appoggiarsi sugli edifici alle quote più basse, infine si avvolge su stesso come un’elica, entra nel terreno per divenire ingresso e ricevere i visitatori provenienti dalla metropolitana e dai parcheggi.
Il nuovo polo è stato pensato per rispondere alle esigenze di efficienza e funzionalità richieste sia dagli espositori sia dai visitatori. La struttura, dovendo consentire lo svolgimento contemporaneo di molteplici manifestazioni, prevede un’ampia gamma di funzioni compatibili, quali alberghi, negozi, ristoranti, centri fitness: servizi complementari per rendere piacevole una visita d’affari, ma anche attirare i quartieri e gli insediamenti vicini, la gente di passaggio, i turisti.
Un attento inserimento paesaggistico – due grandi parchi, uno a nord-ovest e l’altro a sud, collegati tra loro da un “corridoio” verde, e un sistema di vasche d’acqua e giardini che circonda i padiglioni – consente al complesso fieristico di completare la riqualificazione di questo difficile territorio.
In linea con l’attenzione posta nel disegno del paesaggio, immersi nel verde, sono stati realizzati con criteri innovativi 10.000 posti auto, di cui 7.000 a raso e 3.000 in due strutture multipiano. Sia per le soluzioni tecnologiche e organizzative adottate nella distribuzione dei flussi di mezzi, sia per l’elevata qualità dei materiali di rivestimento, anche il progetto dei parcheggi, realizzato dall’architetto Mario Bellini, rappresenta l’avanguardia nel settore.
“Il concept nasce dall’idea di rendere il collegamento tra i padiglioni espositivi, l’asse distributivo centrale e gli accessi un percorso ricco di architettura e un’esperienza attraverso il succedersi di verde e acqua”, spiega Fuksas. “In un momento in cui pochi avanzano una visione per il futuro, e molti gestiscono giorno per giorno l’esistenza, questo progetto ci sembra uscire completamente dal panorama oggi esistente in Europa”.
Il nuovo polo nasce come architettura per creare emozioni, tramite la simbiosi di forme, che avvolgono il visitatore, e materiali, che ne esaltano la percezione.
Accanto alla trasparenza e leggerezza della copertura, i blocchi risaltano, nel grigio della periferia milanese, per le loro facciate in alluminio riflettente colorate di arancio cinabro, prodotte dal Gruppo Otefal.
È stata la particolarità compositiva del progetto e la grande attenzione dedicata all’impatto architettonico nel territorio ad orientare verso la scelta della lamiera di alluminio verniciata a polvere, Mirawall, prodotto di punta della gamma Otefal.
Mirawall, infatti, è stato il primo foglio in alluminio, piano e privo di difetti, ad essere prodotto e commercializzato in Italia. Verniciato con polveri speciali termoindurenti a base di resina ad alta flessibilità, si presta a qualsiasi tipo di lavorazione ed utilizzo mantenendo sempre inalterato il suo aspetto. L’elevata resistenza alle deformazioni meccaniche e la totale indeformabilità, oltre a facilitare il montaggio, hanno contribuito a rafforzare l’aspetto altamente tecnologico del complesso fieristico.
Sorgendo il nuovo polo a ridosso di infrastrutture viarie ad elevata fruibilità automobilistica – il sistema tangenziale di Milano e la statale del Sempione – la scelta è stata quanto mai azzeccata: Mirawall presenta un’elevata resistenza all’azione degli agenti inquinanti e atmosferici più critici.
Nonostante le notevoli dimensioni dei pannelli (1500 x 3000 mm) – nei quali ogni dettaglio è curato con estrema attenzione – lo spessore è contenuto (2,5 mm), soluzione tecnica che dona estrema leggerezza e planarità perfetta agli 8.000 metri quadri di superficie ventilata.
In questa struttura, pensata principalmente per accogliere e far vivere insieme persone, il colore assume un ruolo altrettanto importante: insieme alle forme architettoniche deve attirare, emozionare, stupire e infondere un alto senso di benessere.
Il forte impatto estetico della collezione Otefal esprime pienamente questa filosofia!
La scelta di questa particolare nuance “arancio” (RAL 2002), ad elevato fattore di brillantezza e luminosità (95 gloss, nel rispetto della normativa ISO 2813) – soltanto un assaggio dell’illimitata gamma di colori, effetti e trattamenti cromatici che Otefal può realizzare – non fa che risaltarne le innovative qualità e le enormi potenzialità progettuali.

Per ulteriori informazioni
www.otefalgroup.com

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