Macchine per il legno: si prospetta un buon 2007

Gli ordini di macchine e utensili italiani per la lavorazione del legno confermano anche nel primo trimestre 2007 l’andamento positivo del comparto, con una crescita del 5,9 per cento rispetto ai primi tre mesi del 2006. E’ quanto emerge dalla analisi congiunturale che l’Ufficio studi di Acimall – l’associazione confindustriale che raccoglie 221 aziende, il 90 per cento dell’intera produzione nazionale – realizza trimestralmente elaborando i dati che emergono da un campione che, per classi dimensionali e per tipologia produttiva, rappresenta l’intero settore.L’analisi rivela lo stato di buona salute delle tecnologie italiane per il legno, grazie al sempre ottimo andamento sui mercati esteri (più 8,1 per cento nei primi tre mesi del 2007 rispetto allo stesso periodo 2006), al quale – purtroppo – non fa eco un analogo entusiasmo da parte dei partner italiani (+1,0 per cento gli aumenti degli ordini di tecnologie delle imprese italiane). 
Fermento sul fronte dei prezzi che, secondo quanto segnalato dalle aziende intervistate, dal primo gennaio 2007 sono cresciuti dell’1,9 per cento rispetto all’intero 2006.
La produzione assicurata è pari a 3,4 mesi, contro i 3,1 mesi dell’ultimo trimestre dello scorso anno. L’indagine qualitativa sul periodo gennaio-marzo di quest’anno vede il 62 per cento degli intervistati propensi a credere che l’andamento della produzione a breve termine sarà piuttosto stazionario; il 21 per cento prevede una crescita e il 17 per cento una contrazione. Medesimi dati per le giacenze, stabili per il 62 per cento del campione, in crescita per il 21 per cento e in diminuzione per il 17 per cento.
Stazionaria l’occupazione secondo l’83 per cento del campione, in aumento per il 14 e in calo per il 33 per cento.  L’atmosfera è comunque improntata alla “serenità”: il 55 per cento del campione degli imprenditori italiani di settore crede che nei prossimi mesi gli ordini dall’estero saranno sostanzialmente stabili, mentre il 35 per cento prevede una ulteriore crescita e solo il 10 per cento pensa a una diminuzione (saldo positivo +25).
Per quanto riguarda il mercato interno le cose non cambieranno, rispetto al periodo gennaio-marzo, per il 48 per cento degli intervistati, aumenteranno “in modo sostenuto” per il 38 per cento e diminuiranno per il 14 per cento (saldo positivo +24).   
Fonte: www.infobuild.it
 

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