Comitato Uniarch: libera associazione di rappresentanza degli architetti

Numerosi professionisti tecnici, architetti ed ingegneri, considerano inammissibile che nell’Europa del mercato e della concorrenza solo i liberi professionisti italiani vengano ancora sottoposti alla rappresentanza affidata agli Ordini professionali, in virtù di una iscrizione obbligatoria agli Albi professionali e di una prassi ormai consolidata dallo Stato che considera l’Ordine alla stregua di un sindacato ad iscrizione obbligatoria.
Per questo motivo, con riferimento soprattutto alle iniziative messe in campo dai Consigli nazionali delle professioni intellettuali riuniti attorno al CUP (Comitato unitario degli Ordini e dei Collegi professionali) sulla riforma delle professioni intellettuali all’esame delle Commissioni parlamentari congiunte della Giustizia e delle Attività Produttive, questi professionisti intendono organizzarsi attorno ad un nuovo soggetto che rappresenti effettivamente la loro volontà e non le prese di posizione autoreferenziali di enti disciplinari ai quali qualunque professionista che intenda esercitare è costretto ad iscriversi.
Uniarch contesta quindi la richiesta degli Ordini al legislatore di essere messi in grado di poter svolgere con autorevolezza istituzionale la funzione di Presìdi della qualità del progetto, della formazione continua e permanente e dell’accesso alla professione attraverso la verifica della permanenza dei requisiti professionali legati alla formazione permanente, per decidere a loro insindacabile discrezione chi dovrebbe entrare e chi uscire dal mercato delle professioni tecniche e del progetto.
Ecco quindi che gli Ordini degli architetti e degli ingegneri, preoccupati solo di ridurre gli effettivi per paura delle conseguenze sul reddito dei professionisti già affermati, intendono introdurre nuove barriere di accesso alla professione ponendole sotto il controllo di professionisti concorrenti operanti sullo stesso mercato dei colleghi controllati.
Altro punto fondamentale che caratterizza la nascita di Uniarch, il cui primo incontro di coordinamento si è svolto a Roma il 16 dicembre 2006, è quello che riguarda il mercato professionale e la concorrenza, così come imposta dal Trattato della Comunità Europea e dalle norme Antitrust in vigore in Italia sin dal 1990.
I professionisti riuniti attorno ad Uniarch chiedono quindi l’applicazione integrale delle norme antitrust in materia di professioni tecniche. Uniarch intende inoltre battersi affinché gli enti di Magistratura disciplinare, ovvero gli Ordini, siano effettivamente enti terzi e non più soggetti al conflitto di interesse, dove professionisti portatori di interessi privati si presentano anche come tutori dell’interesse pubblico generale.
In sintesi la costituzione di Uniarch del 12 maggio invita gli ingegneri e gli architetti italiani a firmare un patto per sottoscrivere una serie di obiettivi specifici:
1. garantire che la rappresentanza dei professionisti tecnici e del progetto, iscritti o meno ad albi professionali, venga assunta da libere associazioni di rappresentanza in concorrenza tra loro (principio di pluralismo sindacale);
2. garantire per le professioni di riferimento l’applicazione tassativa delle norme antitrust a tutela della concorrenza così come previsto dal trattato della Comunità Europea e dalla Legge 287 del 1990;
3. garantire la terzietà del giudice disciplinare.

Per ulteriori informazioni
www.uniarch.org

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