Solarexpo e Greenbuilding 2007

L’incremento di Solarexpo&Greenbuilding per numero di espositori (570 tra diretti e rappresentati), per superficie espositiva (31.700 mq), per partecipazione alla
sezione convegnistica (quasi 6000 persone), oltre che di visitatori, per la quasi totalità professionisti ed operatori, è un forte segnale che dimostra come questi settori stiano vivendo una fase di sviluppo accelerata che non potrà che ampliarsi nei prossimi anni alla luce della lotta contro i cambiamenti climatici e del rischio di crisi energetica dei prossimi decenni.
L’edizione di quest’anno ha dimostrato, inoltre, che anche in Italia è ormai matura una imprenditoria del settore dell’energia solare, delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica.
Analisi del nuovo conto energia e prospettive per il fotovoltaico in italia
La fiera ha regiostrato un grande successo anche per quanto riguarda la partecipazione ai convegni. In particolare, al convegno nazionale “Il fotovoltaico e il nuovo conto energia” si sono registrati più di 1.100 partecipanti. Nel convegno sono stati approfonditi temi importanti: L’Italia parte da 50 MW fotovoltaici contro i 2000 della Germania. Grazie al nuovo meccanismo di incentivazione potrà sviluppare un mercato e un’industria competitivi a livello internazionale?
“L’Italia può ottenere gli stessi successi della Germania nel campo del fotovoltaico; è ancora in tempo e il nuovo conto energia ha gettato le basi per questa rincorsa nonostante oggi la situazione sia di 2000 contro 50 megawatt installati”. Questo è in sintesi il pensiero di Gert Gremes, presiedente del GIFI, l’associazione di categoria delle aziende del settore, nel corso della sua presentazione al convegno di Solarexpo.
Gianni Silvestrini e Fabrizio Fabbri, rispettivamente, consigliere del Ministro per lo Sviluppo Economico e Capo della Segreteria tecnica del Ministro per l’Ambiente, oltre che Presidente del CNES (Commissione Nazionale Energia Solare), hanno messo in luce che l’obiettivo del Governo è anche quello di far crescere un’industria nazionale di tutta la filiera fotovoltaica, un ambito in cui l’Italia è in notevole ritardo e rischia di diventare terra di conquista delle aziende estere.
Gli investimenti nel settore, dalla produzione di silicio (la materia prima) alle celle, dai moduli e ai vari componenti, come gli inverter, dovrebbero portare, nel giro di qualche anno, alla creazione di diverse migliaia di posti di lavoro, così come è avvenuto in Germania.
Tuttavia, la ventata positiva portata dal nuovo conto energia, il meccanismo che incentiva la produzione di elettricità con il solare fotovoltaico, ha spinto alcune aziende italiane a innalzare decisamente la propria capacità produttiva di celle, a creare nuove imprese produttive di celle e moduli, e anche a progettare linee di produzione di “silicio di grado solare o elettronico”, la parte alta di tutta la filiera del fotovoltaico.
Gerardo Montanino, del GSE (Gestore Servizi Elettrici) che gestisce l’incentivazione del fotovoltaico ha fornito un quadro di quanto accaduto con il “primo conto energia”, per le domande presentate negli anni 2005 e 2006. Sono stati finora allacciati alla rete ed entrati in esercizio circa 1800 impianti per soli 14 MW (le domande ammesse all’incentivo sono state pari ad una potenza di 387 MW). Tuttavia sono poco più di un centinaio i megawatt relativi ad impianti prossimi al completamento. É interessante notare inoltre che oltre il 90% degli impianti in esercizio siano stati installati su tetti, di cui il 73% su tetti a falda; solamente il 6,5% è realizzato a terra. Dal 19 febbraio 2007 è stato fatto un nuovo passo nel conto energia, con un ulteriore semplificazione del meccanismo di incentivazione, soprattutto per le procedure di accesso agli incentivi: basterà realizzare l’impianto in conformità alle regole stabilite dal decreto e darne comunicazione al GSE, che definirà la tariffa incentivante.
É eliminato il tetto massimo annuale di domande di potenza installabile come nel primo conto energia.
Il decreto ministeriale fissa un obiettivo di 3.000 MW di potenza fotovoltaica installabile entro il 2016, dei quali 1.200 MW incentivabili da subito.
L’incentivo (per 20 anni) va da 0,36 €/kWh per i grandi impianti industriali e cresce fino a 0,49 €/kWh per i piccoli impianti domestici integrati negli edifici; tali incentivi si aggiungono al risparmio conseguente all’autoconsumo dell’energia prodotta (circa 0,18 €/kWh per le famiglie) o ai ricavi per la vendita della stessa energia (circa 0,09 €/kWh).
Inoltre, sarà riconosciuto un incentivo maggiorato del 5% agli impianti realizzati da scuole, ospedali e piccoli comuni. Un incremento dell’incentivo, anche fino al 30%, verrà concesso per i piccoli impianti che alimentano le utenze di edifici sui quali i proprietari avranno effettuato interventi di risparmio energetico adeguatamente certificati.
Un punto critico del nuovo meccanismo, secondo gli operatori, è nel valore dell’incentivo per impianti di grande potenza installati a terra (36cent/€ per ogni kWh prodotto) che penalizza in particolare quelli installati nell’Italia settentrionale.
Un interessante intervento dai contenuti molto tecnici ed estremamente rilevanti per l’operatività del nuovo conto energia è venuto da Federico Luiso, dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Luiso ha analizzato la normativa tecnica attuativa del nuovo conto energia (ultime delibere dell’Autority), come la connessione alla rete, la misura della produzione, le modalità, i tempi e le condizioni per l’erogazione delle tariffe incentivanti e del premio per l’uso razionale dell’energia.
A Solarexpo è stata inoltre presentata una ricerca con dati nuovi e sorprendenti sul solare termico in italia.
Nel corso del convegno “Il mercato del solare termico in Italia” il Centro Studi Solarexpo ha presentato importanti dati nuovi: nel 2006 sono stati 186.000 i metri quadrati di collettori solari termici installati nel nostro paese (per circa 130 MW termici); un valore che ci metterebbe in linea con Francia e Spagna, due paesi emergenti in Europa nel settore.
La ricerca ha anche valutato, secondo le risposte ricevute ad un questionario inviato a tutti gli operatori, che il 2007 potrebbe essere un vero e proprio “anno boom”: si stima un’ulteriore crescita annuale del 54% con 286.000 m2 installati (200 MWt), per arrivare ad un totale di circa 1 milione di metri quadrati.
Questi dati sovvertono tutti quelli ufficiali finora presentati che parlavano di circa 70-80.000 m2 installati nel 2006. La ricerca stima che il giro di affari dell’industria solare termica in Italia è stato nel 2006 di circa 78 milioni di euro, con un’occupazione di 2000 posti di lavoro a tempo pieno. Per quest’anno si prevede che il fatturato passerà a 120 milioni di euro e gli addetti arriveranno a 3000 unità. Luca Zingale, direttore di Solarexpo&Greenbuilding, che ha presentato il lavoro ha dichiarato che “oggi siamo solo ai primi passi di un mercato in fase nascente e la prevista evoluzione dipenderà soprattutto dalla concreta applicabilità di alcune misure nazionali, come la detrazione fiscale del 55% in 3 anni prevista in Finanziaria”.
Nonostante questa interessante crescita il nostro paese ha ancora un ruolo marginale nel panorama mondiale ed europeo.
Un ampio quadro del settore è stato presentato nel corso del convegno da l’austriaco Werner Weiss, della Piattaforma Tecnologica Europea per il Solare Termico (ESTTP), uno dei massimi esperti a livello internazionale. Secondo Weiss, nel mondo sono stati installati, a fine 2006, circa 168 milioni di metri quadrati di collettori solari termici per una potenza pari a 118 GW termici.
Questo significa che se convertiamo questa potenza in termini di produzione elettrica siamo nell’ordine di 70 miliardi di chilowattora, la metà di quanto oggi produce l’eolico, ma oltre 12 volte di più di quanto è attualmente in grado di generare il solare fotovoltaico.
Weiss ha messo evidenza che, dei 118 gigawatt termici (GWt), oltre 47 sono stati installati in Cina, paese leader indiscusso del settore. La Germania, principale mercato europeo è molto distante è ha una capacità produttiva di oltre 4 GWt. Nell’analisi di Weiss c’è anche un dato interessante: quello riferito ai kW termici ogni 1000 abitanti. In questa speciale classifica in testa c’è Cipro con 657 kWt per 1000 abitanti, seguono Israele (498), l’Austria (205), seguita dalla Grecia. A livello mondiale, l’Italia è in 28a posizione (16 a in Europa) con 6,2 kWt per 1000 abitanti.
Per Weiss “la tecnologia solare termica è tra le più mature delle fonti rinnovabili e va applicata al meglio e in maniera più diffusa anche perché un obiettivo fondamentale per il 2030 dovrebbe essere di soddisfare il 50% della domanda di calore a bassa temperatura con le fonti rinnovabili”.
Raffaele Piria, direttore di ESTIF, l’organizzazione europea per il solare termico, ha messo in luce altri benefici che potrebbero derivare da questa tecnologia: risparmi energetici, riduzione della CO2, riduzione dell’inquinamento urbano, minori importazioni di gas e petrolio, più sicurezza energetica e creazione di posti di lavoro. “Un mercato, che se sviluppato su vasta scala – ha dichiarato Piria – produrrebbe a livello locale molto più del 50% del valore economico creato.

Solarexpo&Greenbuilding danno appuntamento per la prossima edizione alla Fiera di Verona il 15, 16 e 17 maggio 2008.

Per ulteriori informazioni
www.solarexpo.com
www.greenbuildingexpo.eu

Solarexpo&Greenbuilding
Fiera di verona 19-21 aprile 2007

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