Progettare secondo natura a Bologna

Bologna è la città che rappresenta l’avanguardia dell’architettura naturale e che ospita alcuni degli architetti che stanno sperimentando e diffondendo le tecniche di costruzione bioecologica più moderne e innovative del momento.
Ed è ancora il capoluogo emiliano il teatro dei più seguiti eventi fieristici internazionali del settore come il Sana e i padiglioni specializzati del Saie e del Saiedue.
In questo contesto è nato Arteria, un nuovo progetto multiculturale che si propone di aprire degli spazi di partecipazione, interazione sociale e promozione culturale e artistica avvalendosi di tutti gli strumenti della comunicazione.
Le pietre antiche di un palazzo millenario entrano a far parte della scenografia globale dello spazio che fa dell’interazione di natura e tecnologia la sua caratteristica principale.
Arteria diventa così palcoscenico di concerti dal vivo, dj set, spettacoli teatrali e di danza, mostre e installazioni, proiezioni e rassegne cinematografiche, eventi letterari, culturali e sociali.
Il locale si articola in più spazi multifunzionali indipendenti: sala “Sinus” con bar, zona ristoro e palco, sala “Cor” con area espositiva, lettura e relax, più spazio internet e informazione, sala “Pes” con area disco.
L’allestimento e l’arredamento sono concepiti secondo criteri di un’architettura sostenibile, con l’utilizzo di materiali ecocompatibili: intonaci e rivestimenti sono realizzati interamente in terra cruda, le pitture e i trattamenti sono naturali, in linea con la politica di rispetto dell’ambiente e dell’uomo.
Arteria si propone di offrire stimoli, qualità e possibilità di interazione, così da coinvolgere un pubblico eterogeneo in un progetto di rivitalizzazione culturale e sociale della città. “L’idea concettuale da cui sono partito per definire il progetto – spiega l’architetto Maci – è stata quella di creare un luogo che sia metafora del corpo umano. Arteria è un esempio di architettura naturale pura, estrema. Il locale è concepito come un organismo vivente e ciascuno spazio è dedicato ad un organo. Questi spazi – racconta Maci – sono realizzati utilizzando non solo materiali naturali come il vetro e il legno, ma anche gli arredi richiamano forme organiche e si ispirano al simbolo orientale dello ‘Yin e Yang'”.
Si aggiungono l’illuminazione con lampade a risparmio energetico, sedute rivestite in cotone e pitture in colori pastello. Progetti simili hanno accompagnato anche l’apertura di alcuni negozi di mobili italiani a Dallas, in Texas.
Tra le tecniche di costruzione ecologica vale la pena di ricordare una delle più suggestive, quella che riguarda la terra cruda. A questo filone si dedica da anni l’architetto Andrea Facchi che a Bologna vive e lavora. Nel 1999, insieme a Barbara Narici, Facchi ha fondato Geologika che può contare sulla collaborazione di decine di professionisti, tra architetti, scultori e artisti. “Geologika – spiega Facchi – nasce dalla passione per la terra. L’idea è quella di sviluppare e incentivare un modo di costruire più consapevole, più cosciente e non velenoso”.
Sul fronte delle applicazioni, la terra cruda si mostra di una versatilità eccezionale.
“Può essere utilizzata per creare mattoni, muri monolitici che riescono a reggere quanto il cemento – spiega ancora Facchi – ma anche per realizzare solai, cupole, volte, rivestimenti isolanti e pitture”. Ma il campo è aperto a infinite ulteriori sperimentazioni. Per il 2007, infatti, Geologika, in collaborazione con una ditta di Bisceglie, ha già in cantiere un nuovo progetto che immetterà sul mercato una linea di cucine di design modulari realizzate completamente in materiali naturali (terra cruda, pietre, legno e metalli). “Il processo di impasto della terra cruda – spiega Facchi – tende ad equilibrare gli elementi necessari, a seconda dei casi, in una sorta di alchimia naturale”.
A Bologna, inoltre, è attivo dal 2000 il Cedan, Centro di documentazione per l’abitare naturale, un ente che si occupa della diffusione della cultura ecologica e naturale con particolare attenzione all’architettura e al design. Il Cedan ha organizzato mostre, corsi di formazione, convegni, manifestazioni culturali legate alla sostenibilità ambientale e ha curato una serie di pubblicazioni distribuite anche in Francia e Spagna.
Un altro progetto nato a Bologan riguarda la Scuola superiore di verde pensile che s’inserisce nel più ampio contesto dell’iniziativa ‘Sky Garden Project’.
Si tratta di un progetto nato nel 2004 con il patrocinio, fra gli altri, della Regione Emilia Romagna e del Comune di Bologna, che mira alla riduzione dell’inquinamento tramite la realizzazione di tetti-giardino.

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