Edilizia, occupati ancora in crescita

Tenuta ma niente ulteriori spinte decise alla crescita per la domanda di lavoro nelle costruzioni, reduce dal lungo ciclo espansivo degli ultimi anni.
Dopo aver chiuso il 2005 con un aumento del 3% dei lavoratori in cantiere nell’ultimo trimestre e un incremento medio del 4,4 a consuntivo annuale, il primo trimestre dei 2006 si apre all’insegna di una sostanziale stabilità.
I numeri emergono dall’ultimo rapporto Istat sull’andamento delle forze di lavoro diffuso la settimana scorsa.
Secondo l’istituto nazionale di statistica, nei primi tre mesi dell’anno, il mercato delle costruzioni ha dato impiego a un milione e 919mila persone, vale a dire l`1% in più rispetto agli addetti registrati nello stesso periodo del 2005. «In confronto al primo trimestre 2005 – si legge nello studio – le costruzioni hanno segnalato una crescita del numero di occupati pari a 18mila unità, dovuto all’aumento degli indipendenti nelle regioni Settentrionali e dei di pendenti nel Centro».
Il Centro in particolare fa registrare un vero e proprio boom (+34mila unità di lavoro) grazie all’aumento della domanda dei cantieri del Lazio (+27,6% il numero dei dipendenti, + 10,6% il dato medio) e della Toscana (+12,8 per cento).
Il Nord deve invece il segno positivo soprattutto all’impennata del numero dei lavoratori autonomi del Nordest che hanno fatto registrare punte di crescita del 40% in Friuli Venezia Giulia e del 23,7% in Emilia Romagna.
Dal Sud invece nessun contributo.
Tanto i lavoratori assunti dalle imprese quanto i lavoratori in proprio hanno evidenziato una riduzione di numeri.
A subire la contrazione maggiore, però, sono stati i dipendenti, ridottisi di 17mila unità (-3,9%) dai 434mila registrati nel primo trimestre del 2005 ai 417mila contati nello stesso periodo di quest’anno.
Con l’eccezione della Basilicata – unica regione del Sud a mostrare timidi segnali di ripresa – e della Sicilia, inchiodata al palo della crescita zero, al Mezzogiorno è tutto un susseguirsi di segni negativi, fino al picco del -6,1% registrato in Campania, regione in cui si verifica il calo più accentuato anche in termini di posti di lavoro assoluti, il confronto tra il primo trimestre del 2006 e lo stesso periodo del 2005 segnala la perdita di 11mila posti di lavoro nei cantieri campani e si tratta, secondo l’Istat, di occupazione dipendente: i lavoratori in proprio sono invece cresciuti di mille unità.
Anche al Nordovest non è andata meglio, in questo caso, anzi, in termini percentuali la flessione è stata ancora più evidente (-4,9%) e distribuita tanto tra lavoratori assunti dalle imprese che tra i titolari di partita Iva.

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