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Crisi finanziaria ANAS

“Una situazione di pesante difficoltà – ha dichiarato il presidente dell’Ance Claudio De Albertis – a cui negli ultimi giorni si sono sommati i rilievi nei confronti dei vertici dell’Anas sollevati dal ministro Di Pietro.”
“Ritengo su questo punto essenziale rilevare che – ha detto ancora De Albertis – se da un lato è giusto che le indagini su eventuali responsabilità nella gestione delle risorse facciano il loro corso, dall’altro questa situazione non deve far passare in secondo piano il problema centrale, che è e resta quello delle risorse. E che, se non verrà risolto, avrà pesanti effetti sia sui lavoratori che sulle imprese del settore.”
Un quadro di grave carenza che l’Ance aveva già più volte e con forza fatto presente al precedente Governo e che è stato sottolineato anche ai responsabili del nuovo Esecutivo.
“In una mia recente lettera al presidente del Consiglio Romano Prodi e ai ministri delle Infrastrutture Di Pietro e dell’Economia Padoa Schioppa – ha continuato De Albertis – sono tornato a illustrare la gravità della situazione dell’Anas.
Se all’ente non verranno garantiti i 1.100 milioni di euro necessari per completare i cantieri in corso, perderanno il lavoro 27 mila persone, a cui se ne aggiungeranno altre 58 mila se l’Anas non si vedrà assegnati i 3.500 milioni programmati per il 2007.
Nella mia lettera al Governo ho anche sottolineato che questa situazione, sommata al taglio drastico delle risorse per le Fs e alla mancata attivazione dei fondi per l’alta velocità, rischia di provocare una caduta dell’8% delle attività del settore delle opere pubbliche, con un contraccolpo sul Pil che si può quantificare nello 0,2 – 0,3%”.
“Resta infine da capire – ha concluso De Albertis – a che fini siano stati destinati gli 8 miliardi di residui passivi dell’Anas iscritti nel bilancio dello Stato nel 2005 e dei quali non c`è più traccia nel bilancio 2006.”

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