Presentata la ricerca Ance-Sda Bocconi

Nel corso dell’evento sono stati presentati, nell’ambito della Consulta immobiliare Ance-Aspesi, i risultati di una ricerca condotta da Ance e Sda Bocconi, interrogando circa cento attori ”qualificati” del mercato: promotori-costruttori, sviluppatori, banche d’affari, fondi immobiliari e advisor.
“Possiamo considerare questa indagine come il numero zero di un progetto più ampio, che si propone di analizzare le caratteristiche del real estate in Europa – ha spiegato il presidente della Consulta immobiliare e vicepresidente dell’Ance Gianfranco Pavan – perchè siamo convinti che la partita della competitività non si giochi soltanto all’interno del nostro territorio ma debba trovare termini di confronto nelle realtà straniere”.
Dall’indagine, illustrata oltre che da Pavan anche dal direttore del dipartimento Economia e finanza immobiliare della Sda Bocconi Armando Borghi, è emerso il generale ottimismo con cui tutti gli operatori del settore, e in particolare le società di consulenza, guardano al futuro del real estate.
Il quadro di aspettative positive, nel medio periodo, riguarda tutti i comparti del mercato: residenziale, logistica, edilizia industriale, commerciale e tempo libero.
L’85% del panel degli intervistati è convinto che il mercato rimarrà sui livelli attuali, o, addirittura, proseguirà nella sua fase espansiva, soprattutto al Centro e al Sud.
“Il coinvolgimento del Sud – ha sottolineato Pavan – in questa prospettiva ci fa ben sperare che lo sviluppo sociale ed economico si estenda anche a questa parte del Paese, passando per un effettivo rafforzamento del tessuto infrastrutturale e un rinnovamento del territorio e delle città”.
Un altro messaggio forte emerso dall’indagine è l’attenzione, da parte di tutti gli operatori, per la qualità dell’offerta, che dovrà essere sempre più capace di rispondere alle nuove esigenze della clientela in termini non solo di flessibilità degli spazi, ma anche di dotazioni tecnologiche, di risparmio energetico e di riconvertibilità.
Rispetto al ruolo che la finanza potrà ricoprire nel futuro del real estate, l’indagine ha invece messo in evidenza che, nonostante la crescente attenzione verso il settore, le banche troppo spesso ancora decidono se finanziare o meno un` operazione in base alle garanzie fornite dall’imprenditore e non alla reale bontà del progetto.
“Deve far riflettere – ha detto in questo senso il presidente della Consulta immobiliare – il forte consenso espresso dagli intervistati in favore di un mercato del credito caratterizzato in futuro da un maggior peso degli istituti bancari specializzati nel finanziamento immobiliare”.
Servono in altre parole, come ha ribadito Pavan, partner finanziari con cui individuare, proporre e realizzare le più idonee tipologie di finanziamento delle operazioni immobiliari che l’impresa intende realizzare: “soggetti con cui instaurare un rapporto stabile di consulenza, pronti a venire incontro alle esigenze delle imprese di costruzioni, specie nel montare le operazioni, prestando particolare attenzione per gli investimenti più innovativi”.
Dalla ricerca sono emerse infine le potenzialità del ruolo dell’amministrazione per aumentare l’attrattività degli investimenti nel nostro Paese.
“A questo proposito è fondamentale – ha concluso il presidente della Consulta Ance-Aspesi – che si faccia in modo che le leggi siano rispettate e che venga favorito il dialogo con gli operatori privati. Trasparenza di ruoli e regole, rafforzamento della partnership pubblico-privato e tempi certi delle procedure sono fattori che di sicuro faciliteranno le scelte degli investitori e daranno nuovo impulso alla trasformazione urbana e allo sviluppo del territorio”.

Per scaricare l’intera ricerca in PDF
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