Rappresentanza delle costruzioni, le prospettive di sviluppo

Riorientare ruolo, strategie e strumenti della rappresentanza è un’esigenza avvertita anche dall’Ance, che con questo obiettivo ha promosso un seminario sul tema “Le prospettive della rappresentanza nel settore delle costruzioni”, che si è tenuto il 6 e 7 aprile scorsi a Monte Porzio Catone (Rm).
All’iniziativa, che ha coinvolto tutti i direttori delle Associazioni territoriali Ance, hanno partecipato – oltre al vicepresidente dell’Ance con delega ai Rapporti organizzativi Riccardo Giustino e al direttore generale Ance Carlo Ferroni – Alfredo Ambrosetti, presidente del Gruppo Ambrosetti-The European House, Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, e Riccardo Varvelli, docente di Economia al Politecnico di Torino.
Il seminario si è aperto, giovedì 6 aprile, con i saluti del vicepresidente Giustino, che ha sottolineato come oggi ogni strategia di rappresentanza debba essere costruita sul principio fondamentale della coerenza tra gli interessi di categoria e quelli più generali della società civile.
Il direttore generale dell’Ance ha in seguito evidenziato che, in uno scenario in cui a competere sono sempre di più aree e territori, occorre “rafforzare il retroterra in cui operano le imprese investendo in intelligenza produttiva, ricerca, creatività e infrastrutture logistiche e tecnologiche”.
Alle nuove sfide che si aprono per l’Europa e per i paesi che ne fanno parte e, di conseguenza, per tutte le organizzazioni di rappresentanza, è stata dedicata la relazione di Alfredo Ambrosetti.
L’Europa, ha precisato Ambrosetti, ha tutte le risorse materiali e immateriali per competere con gli altri soggetti economici forti, e tuttavia è ancora incapace di creare un solido network tra i suoi paesi, di coniugare cioè l’indipendenza con l’interdipendenza.
In questo scenario, chi oggi occupa posizioni di responsabilità, comprese le rappresentanze imprenditoriali, non può avere solo generiche competenze socio-politiche, ma deve essere in grado di promuovere strategie che coinvolgano tutti i protagonisti dello sviluppo.
Missione delle associazioni di rappresentanza, che hanno la duplice responsabilità di “essere consapevoli e rendere consapevoli”, è dunque, secondo Ambrosetti, quella di avviare un nuovo ed efficiente processo di comunicazione che aiuti a individuare le migliori politiche di sviluppo e sia capace di creare coesione e collaborazione.
Il territorio come “fattore di movimento” dell’economia è stato invece al centro dell’intervento di Giuseppe Roma.
Il direttore generale del Censis ha analizzato in particolare il difficile processo di modernizzazione delle città italiane, le quali, pur dotate di uno straordinario fascino dovuto all’altissima qualità del patrimonio storico, “per reggere la sfida competitiva con le altre grandi aree urbane europee hanno bisogno – ha sottolineato Roma – di recuperare un ritardo storico che riguarda i fondamentali di una città moderna: grandi attrezzature urbane; infrastrutture per la mobilità interna; connessione con le grandi reti di trasporto; riqualificazione e rinnovo dei tessuti urbani”.
La seconda giornata di lavoro, venerdì 7, è stata più specificamente dedicata all’analisi dello sviluppo strategico del sistema associativo, sia sotto il profilo dell’organizzazione delle singole Associazioni, che sotto quello delle competenze emergenti, della cultura e dei comportamenti dei “professionals” che vi operano (il management delle Associazioni).
Su questa linea si è mosso l’intervento di Riccardo Varvelli che ha fornito un interessante contributo scientifico mirato a dare risposte ad alcune delle principali domande che ogni sistema dinamico e in evoluzione, come quello associativo Ance, deve porsi: quando e perchè è necessario ripensare le strategie associative; quali modalità si possono seguire per fare innovazione, non solo a livello strutturale ma anche sotto il profilo delle risorse umane, quali sono gli “archetipi” rispetto ai quali rinnovarsi.
Quesiti su cui, nell’ambito di gruppi di studio ad hoc, si sono confrontati i direttori e i diversi rappresentanti del sistema associativo Ance che hanno preso parte all’iniziativa. Un momento di riflessione e approfondimento dal quale sono scaturite molte e interessanti proposte per rifocalizzare il futuro della rappresentanza delle costruzioni.

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