28.830 presenze al Salone per la salvaguardia del Patrimonio Culturale

Davvero eccezionale l’afflusso di visitatori.
Non solo esperti del settore, restauratori, operatori d’azienda, sovrintendenti e direttori museali, ma anche un vasto pubblico di giovani e studiosi d’arte che hanno affollato gli stand, le 10 mostre e le sale di 115 tra convegni e incontri tecnici.
Quattro intense giornate ricche di eventi e approfondimenti hanno confermato il successo della formula fieristica, con i suoi 290 espositori che hanno offerto una vastissima gamma di materiali, tecnologie, strumentazioni ed attività al servizio dell’arte; un appuntamento annuale che rappresenta, a livello europeo, un riferimento fondamentale per i professionisti dell’arte in Italia e all’estero.
Testimonianza ne è l’attiva partecipazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) che ha dedicato la giornata di apertura del Salone a come “Conservare – Restauro – Innovare ” tema affrontato in uno dei convegni più attesi dell’edizione 2006. Coordinati dal MiBAC, hanno partecipato i principali istituti come l’Istituto Centrale per il Restauro (ICR), l’Opificio delle Pietre Dure (OPD), l’Istituto Centrale per la Patologia del Libro, l’Istituto Centrale della Catalogazione e Documentazione e il Centro di Fotoriproduzione, Legatoria e Restauro dell’Archivio di Stato.
Tecnologia e innovazione sono state al centro di un’edizione del Salone più che mai rivolta al futuro, al mondo delle imprese e all’esportazione del know-how italiano all’estero: notevole interesse, in questo senso, hanno suscitato il convegno “Cultura e tecnologia italiana del restauro: una risorsa da esportare” promosso da Rankover, “Restauro fra norme, impresa e mercato” organizzato dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA), o “Laboratorio per le tecnologie per i beni culturali in Toscana” di Regione Toscana, solo per citarne alcuni.
A garantire il respiro internazionale di Restauro 2006, 35 delegati stranieri provenienti da Canada, USA, Russia, Arabia Saudita, India, Argentina, Brasile e Perù, nonché l’esordio, nelle giornate del Salone, della Scuola di Restauro di San Pietroburgo, nata grazie alla collaborazione tra Istituto Nazionale per il Commercio Estero (ICE), Assorestauro, Federchimica e Soprintendenza dei Beni Monumentali della Città di San Pietroburgo (KGHIOP).
Numerosi progetti di recupero e conservazione sono stati presentati a specialisti, architetti e studiosi: tra gli interventi più seguiti la presentazione del piano di restauro della Villa Imperiale del Casale di Piazza Armerina, il recupero degli apparati decorativi del foyer del Teatro Petruzzelli di Bari o, ancora, l’esposizione dei “Progetti Colore” per la valorizzazione di alcune pittoresche città della Liguria e della Campania.
Un salone vivo e variegato che ha affrontato a 360 gradi le tematiche legate al restauro, permettendo di spaziare dalla storia dell’arte, come nel convegno “Il colore negato” di OPD e di Nardini Editore, alle riflessioni sulle più recenti rivelazioni legate ad alcuni capolavori dell’arte italiana, dal tema della conservazione degli archivi e delle biblioteche proposto dall’ Istituto per i Beni Culturali dell’Emilia Romagna (IBC) a quello dell’impiego del calcestruzzo nel restauro architettonico del moderno.
Motivo di grande attrazione sono state le mostre culturali, proposte dalle Fondazioni Casse di Risparmio e da Fondazioni private, come la Fondazione Giordano con i modelli di “Lignea Materia”. Interessante anche la mostra “Illuminare un’opera d’arte” di Light Studio, giocata sugli effetti suggestivi della luce.
Il Salone del Restauro, organizzato da Acropoli in collaborazione con l’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna, Bologna Fiere e FerraraFiere, é patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Ministero degli Affari Esteri.

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