Investimenti nelle opere autostradali in frenata nel 2005

Continuano invece a crescere, a ritmo costante, numero e importi dei progetti approvati (definitivi ed esecutivi): nel 2005, 129 progetti per 2.264 milioni, contro i 107 per 2.093 milioni del 2004.
Gli interventi in corso sulla rete autostradale in concessione, sempre al settembre 2005, sono in tutto 165 per un valore di 5.283 milioni di euro, rispetto ai 193, per 5.112 milioni del settembre 2004. Superano un avanzamento del 66% lavori per 1.505 mln (il 28% dell’importo totale), mentre opere per 2.977 mln (il 56% del totale) sono ancora alle fasi iniziali, sotto il 33% di avanzamento.

La vigilanza
L’Anas comunica anche i risultati della sua attività di vigilanza sulle concessionarie. In sostanza sono aumentati negli ultimi anni i sopralluoghi e i rilievi chilometrici da parte dell’Anas, ma parallelamente si sono ridotte le contestazioni a carico delle società. Indice, secondo l’Anas, del fatto che la maggiore severità sta producendo una migliore gestione e una migliore qualità delle strade. I numeri: i sopralluoghi sono stati 10 nel 2002, 20 nel 2003, 31 nel 2004, 35 nel 2005.
I rilievi puntali sulle pavimentazioni hanno investito 1.450 km nel 2002, 2.118 km nel 2003, 2.555 nel 2004, 2.768 nel 2005.
Le segnalazioni-contestazioni sono scese dalle 4.200 del 2002, a 3.800 nel 2003, 3.000 nel 2004, 3.200 nel 2005. La quota di rete autostradale coperta da pavimentazione drenante e’ passata dal 24% del 2002 al 55% del 2005.

Nuove regole per le concessioni
Nelle nuove convenzioni l’Anas sta comunque inserendo una serie di norme di maggior rigore nei confronti delle concessionarie.
Rispetto ai cinque anni precedenti si tiene conto di:
1) aumenti tariffari per nuove opere solo in relazione all’effettivo avanzamento, e spalmati in 10 anzichè in 5 anni (Autostrade per l’Italia ha investito, nel 2005, 34 milioni anzichè i previsti 835, e l’Anas ha ridotto l’aumento tariffario 2006 dal richiesto +4,86 al +2,81%);
2) riduzione della redditività per adeguarla a quella di mercato (per 9 su 17 società e’ stata imposta una riduzione);
3) calcolo dei benefici finanziari per ritardi sulle opere non dipendenti dalle società (per 11 su 17 società hanno superato i 10 milioni di euro; nel caso di Autovie Venete e’ stato calcolato in 65 milioni di euro per il periodo 2002-2004);
4) calcolo dei maggiori costi solo se non dipendenti dalle società.

Parametro qualità
La legge 27 febbraio 2004, n. 47 (conversione del decreto Milleproroghe 2004) prevedeva all’articolo 21, comma 3, l’introduzione di un nuovo parametro, all’interno della formula tariffaria del price-cap, per verificare la qualità della gestione.
Fino ad allora il parametro Q si basava sul tasso di incidentalità e investimenti in pavimentazione, mentre la norma chiedeva di «basarsi su rilevazioni oggettive e verificabili».
Spettava al ministero delle Infrastrutture, entro giugno 2004, avanzare al Cipe una proposta.
Due anni sono passati, ma solo ora le Infrastrutture hanno inviato la bozza al ministero dell’Economia.
Da quel che trapela, il nuovo parametro terrà conto di elementi effettivi di gestione come l’attesa ai caselli, la manutenzione effettiva delle strade, la gestione delle emergenze.

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