Testo unico dell’ambiente: secondo sì del Consiglio dei Ministri

Individuazione di sette distretti idrografici che ridisegnano il sistema delle Autorità di bacino italiane; principio del silenzio–rifiuto nelle procedure di impatto ambientale e rafforzamento della disciplina di informazione al pubblico nelle stesse procedure; riconoscimento del ruolo delle Province in materia di rifiuti.
Queste alcune delle novità introdotte nel Testo Unico dell’Ambiente approvato, in seconda lettura, dal Consiglio dei ministri, che recepisce le ventuno condizioni e accoglie la maggior parte delle osservazioni poste dalle commissioni parlamentari.
“Questo provvedimento, che definisco un vero e proprio codice dell’ambiente e riordina tutta la normativa ambientale – ha detto il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli – è una riforma attesa da anni. Viene incontro alle aspettative dei cittadini e degli imprenditori che da tempo chiedono norme chiare, semplici e di facile applicazione”.
Il testo ritornerà ora alle commissioni parlamentari, che hanno 20 giorni per esprimere il parere definitivo, per poi arrivare di nuovo in Consiglio dei ministri per l’approvazione finale.
Il Testo unico riordina sei materie: le procedure di valutazione ambientale; la difesa del suolo; la tutela e la gestione delle acque; i rifiuti e le bonifiche; la tutela dell’aria; il danno ambientale.
Il Testo unico sull’Ambiente è un corpus normativo di più di 700 pagine che semplifica, razionalizza, coordina e rende più chiara la legislazione ambientale in sei settori chiave.
Il provvedimento recepisce otto direttive comunitarie ancora non entrate nella legislazione italiana nei settori oggetto della delega; accorpa le disposizioni concernenti settori omogenei di disciplina, in modo da ridurre le ripetizioni; abroga cinque leggi, dieci disposizioni di legge, due decreti legislativi, quattro D.P.R., tre D.p.c.m. ed otto decreti ministeriali, cui sono da aggiungere le disposizioni già abrogate e di cui viene confermata l’abrogazione da parte dei decreti delegati.

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