Tecnologie innovative e acciaio in architettura

La conferenza ha visto la partecipazione di relatori appartenenti a diverse realtà: Fabrizio Schiaffonati (direttore del Dipartimento BEST) e Anna Mangiarotti (docente di Tecnologia dell’architettura presso il Politecnico di Milano e responsabile dell’unità di ricerca EXTRA), del Politecnico di Milano; Giuseppe Biondo, direttore della rivista Modulo; Dante O. Benini, progettista e titolare dell’omonimo studio di architettura; Klaus Tange, di ThyssenKrupp Steel e Gordon Brede, di ThyssenKrupp Hoesch Bausysteme, esponenti del mondo dell’industria, e Friedrich Ernst V.Garnier, colour designer.
Gli interventi hanno cercato di definire lo scenario contemporaneo relativo all’utilizzo di tecnologie dell’acciaio nei progetti di architettura, all’interno del quale sono stati approfonditi in particolare i temi della ricerca e dell’innovazione tecnologica, sia dal punto di vista della progettazione e del design, sia da quello dei materiali e componenti.
In particolare l’intervento di Benini, quale esponente italiano del mondo della progettazione e precursore di tali tematiche in ambito progettuale, si è articolato attraverso una dettagliata sintesi delle principali architetture realizzate dal suo studio negli ultimi 20 anni, scelte tra quelle caratterizzate dall’utilizzo di tecnologie innovative per l’acciaio e il vetro.
Grazie al percorso progettuale e cronologico delineato da Benini è stato possibile seguire indirettamente l’evoluzione delle tecnologie dell’acciaio applicate all’architettura.
Nel caso specifico dello studio Benini, il loro utilizzo deriva principalmente dalla metodologia con cui vengono affrontati i progetti e i concorsi, che da sempre privilegia la continua ricerca e la sperimentazione.
Le architetture così progettate sono dunque caratterizzate dalla funzionalità e dall’aderenza alle richieste (anche di performance) del committente, presentando però un ulteriore valore aggiunto, ovvero quello di essere espressione concreta delle potenzialità insite in tali nuove tecnologie.
Un esempio a questo proposito è una delle architetture più recenti e note dello Studio Benini: la nuova sede dell’impresa Torno Internazionale, realizzata a Milano.
Il progetto complessivo è stato realizzato due fasi distinte, anche temporalmente: la prima fase prevedeva la ristrutturazione e il conferimento di una nuova immagine ad una palazzina esistente in via Valtellina, con una struttura tradizionale, la seconda fase invece prevedeva la costruzione ex-novo di un edificio, adiacente al primo.
La facciata di questo edificio, nuovo landmark per la città di Milano, caratterizzata da estrema trasparenza e leggerezza (obiettivi ottenuti grazie all’utilizzo di materiali e tecnologie all’avanguardia) è interattiva, ossia in grado di ottimizzare i flussi energetici sia in estate che in inverno.
Anche la copertura, rialzata di un piano per poter ospitare gli uffici del presidente, è completamente vetrata e sorretta da una struttura in acciaio che crea un effetto a “parabola”.
Su una delle pareti laterali dell’edificio è stato inoltre realizzato un enorme scudo microperforato, dal forte effetto scenografico e la cui funzione è di copertura degli impianti, posizionati strategicamente all’esterno in modo da ottimizzare gli spazi interni e per facilitare la manutenzione. Accanto a questo Benini ha progettato successivamente un nuovo edificio, per il quale è stato riproposto il tema della vela attaccata all’edificio: in questo intervento le potenzialità espressive e costruttive dell’acciaio e le tecnologie evolute sono state sfruttate a pieno, soprattutto per quanto riguarda il montaggio di sistemi e componenti.
L’edificio è stato concepito infatti come un gigantesco meccano montato a secco, soluzione questa che ha permesso di realizzare lo sbalzo di oltre 16 metri, posto a circa 30 metri di altezza, che caratterizza il complesso e che cattura lo sguardo del passante.
Dunque, visto anche l’intervento di Benini, è possibile affermare che l’utilizzo delle tecnologie innovative per l’acciaio è sempre più diffuso, anche nel panorama italiano, nonostante esse richiedano necessariamente un nuovo approccio metodologico al progetto, in ogni sua fase.
Il lento cambiamento in questa direzione però è iniziato, considerando come i modi stessi di fare e concepire l’architettura stiano pian piano modificandosi, rendendo estremamente importante il confronto con i nuovi paradigmi dell’innovazione e i suoi strumenti, le sue tecnologie.
L’architettura contemporanea è infatti debitrice nei confronti dei materiali e delle tecnologie evolute per la realizzazione delle opere più innovative e scenografiche, senza i quali sarebbe impossibile l’esplorazione di forme e tipologie inusitate o complesse, come si è potuto vedere nei numerosi esempi presentati durante la conferenza da Dante O. Benini, ma anche dagli altri relatori (come nel caso di Friedrich Ernst V.Garnier, progettista attento alla tematica del colore in architettura e in particolare nelle architetture in acciaio e alla tematica del rapporto tra opere costruite ed ambiente).

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