Flette la produzione italiana di piastrelle di ceramica

La contrazione delle esportazioni del 5%, unita ad una tenuta delle vendite sul mercato nazionale, porta il preconsuntivo 2005 della produzione italiana di piastrelle di ceramica a sfiorare i 570 milioni. Ad un parziale recupero nei margini reddituali realizzato durante lo scorso anno – reso possibile dal ferreo controllo nei costi dei fattori produttivi e da un rialzo nei prezzi medi di vendita nell’ordine – si sono contrapposti durante l’anno in corso forti aumenti nei costi, soprattutto energetici, che hanno inciso pesantemente sulla redditività caratteristica.
Il buon equilibrio patrimoniale si confronta con una incidenza della gestione finanziaria che oscilla tra l’1,5% ed il 2,5% a seconda della dimensione aziendale.
Per il prossimo biennio le aspettative sono per una conferma, sugli attuali livelli, di produzione, esportazioni e vendite sul territorio nazionale.
Sono queste le principali evidenze che emergono dal preconsuntivo 2005 e previsioni 2006 / 2007 desunto dagli studi Prometeia, Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Giorgio Olivieri & Associati, presentate durante il convegno ‘La competitività dell’industria italiana delle piastrelle tra costi dell’energia, dimensione aziendale, redditività e quote di mercato”.
Tra i relatori, Il Presidente di Assopiastrelle Alfonso Panzani, il Presidente della Commissione per le Statistiche dell’Associazione Marco Mingarelli, Luigi Bidoia di Prometeia, Giorgio Barbolini e Susanna Rubbiani della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Giorgio Olivieri dell’omonima società di consulenza ed il professor Angelo Tantazzi, Presidente di Prometeia e Borsa Italiana.

L’industria italiana delle piastrelle di ceramica
Il preconsuntivo dell’industria italiana delle piastrelle di ceramica delinea il 2005 come un anno di flessione. Le vendite totali si sono infatti assestate appena sopra i 570 milioni di metri quadrati, facendo registrare un calo del -3%, quale risultato di una riduzione delle esportazioni del 5%, oggi pari a 390 milioni di metri quadrati. Le quantità esportate nel 2005 presentano, su tutte le macroaree, una flessione compresa tra il 2,5% nell’Europa Centro Orientale ed il –7,8% nel resto del mondo.
Note positive emergono dalle vendite sul mercato italiano, che nonostante le difficoltà relative ai consumi delle famiglie, mantiene le proprie quote; positivo è inoltre il rialzo nei prezzi medi di vendita, resasi necessario a seguito del rialzo nei costi, che seppur tra oggettive difficoltà viene recepito dal mercato.
Il rialzo nei prezzi medi di vendita, unito allo stretto controllo nei costi, ha portato ad un miglioramento nella redditività caratteristica che per le grandi aziende (fatturato superiore ai 40 milioni di euro) è passata dal 4,3% al 5,9%, mentre per le piccole ha raggiunto a fine 2004 il 2,8%.
Di interesse il contributo alla gestione accessoria e straordinaria, che risente di generose politiche di dividendi e del fenomeno del ‘disinquinamento fiscale’, mentre la gestione finanziaria si pone tra valori dell’1,4% e del 2,5% del fatturato.

Le previsioni per il 2006
Le previsioni per il prossimo anno mostrano una sostanziale conferma dei dati complessivi.
Infatti, la produzione dovrebbe assestarsi a –0,9% quale risultato di una stasi nelle vendite totali (-0,2%) derivanti da una leggera positività sul mercato italiano (+0,3%) e lieve negatività delle esportazioni (-0,5%). Le vendite sui mercati esteri si caratterizzano per andamenti diversi a seconda delle diverse aree. Ad una forte ripresa delle vendite verso il Nord America (+3,2%), farà da riscontro una sostanziale tenuta nelle vendite verso l’Europa – con performance migliori nella parte occidentale (-0,9%) – ed una conferma delle difficoltà sui mercati più lontani (-5%).

Il mercato mondiale della ceramica
Il consumo mondiale di piastrelle di ceramica ha sfiorato nel 2005 i 7,4 miliardi di metri quadrati, grazie ad una crescita del 7,8% nel corso del 2005, in linea con quanto fatto nel corso del 2004. Tra le aree di maggior dinamismo, con variazioni tutte nell’ordine dell’9 – 10%, la Cina, l’America Latina, l’Europa Orientale ed il Nord America; su livelli più limitati l’Unione Europea (+1,7%) e il Medio Oriente e Nord Africa (+3,8%).
Per il 2006 la crescita del consumo di ceramica è atteso confermarsi sui medesimi livelli (+7,1%), con un leggero miglioramento nei consumi dell’Europa Occidentale, Africa e Medio Oriente; la conferma dei valori per l’Europa Orientale, una crescita ridotta tra l’uno e i due punti percentuali per le vendite rispettivamente in America Latina e Nord America.
Previsioni che, accanto alle dinamiche macroeconomiche generali, saranno sottoposte all’esame del petrolio, della variazione dei tassi di interesse e del livello di cambio del dollaro, tutti fattori che potrebbero influenzare non marginalmente le dinamiche del commercio internazionale.

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