XXV Congresso INU

Nei prossimi anni le grandi reti infrastrutturali (mobilità, energia, comunicazioni) saranno senza dubbio la cifra più visibile delle politiche europee e di quelle nazionali; alla loro realizzazione si attribuiscono importanti valenze per gli obiettivi europei di coesione, di competitività, e dunque di sviluppo.
Il terzo Rapporto di coesione dell’Unione affida ai governi nazionali e regionali un nuovo ruolo nella costruzione dei quadri di coordinamento delle rispettive politiche, con specifico riferimento al territorio.
Le città che diventeranno nodi delle reti infrastrutturali dovranno programmare l’adeguamento al loro nuovo o rafforzato ruolo: l’inefficienza dei nodi rischia infatti di ridurre quella delle stesse reti, limitando la ricaduta dei benefici che ne possono derivare, o addirittura accentuando i fenomeni di congestione e di segregazione sociale.
Per le città che non assumeranno il ruolo di “grandi nodi”, e per i territori loro connessi, esiste invece il problema di collegarsi alle reti, cogliendo comunque le occasioni che esse possono offrire attraverso proprie politiche di sviluppo locale e reperendo risorse adeguate per ristrutturare e rafforzare le “armature” urbane e territoriali locali.
Su questo tema di riferimento il XXV Congresso dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (Roma, 1-2 dicembre 2005) intende promuovere un dibattito aperto e più ampio; e come di consueto l’Inu ha avviato, anche attraverso gli Inu regionali, una serie di iniziative di discussione e approfondimento, al fine di portare al Congresso riflessioni più approfondite e documentate, che indaghino i diversi risvolti del tema, esprimendo i diversi punti di vista.
Il Congresso cade per altro in una fase critica dell’economia del paese, e anche per questo senso appare necessario indagare i riflessi che le politiche infrastrutturali possono assumere, nella dimensione economica congiunturale, ma anche in un credibile progetto di sviluppo.
In questo quadro il Call for papers è indirizzato soprattutto a sollecitare “soluzioni” e proposte, nella dimensione teorica e interpretativa, ma anche e soprattutto proiettate nel rapporto tra problemi, politiche e azioni, attraverso le diverse forme di pianificazione e programmazione riferite ai contesti regionali e locali, sempre più determinanti nella costruzione dei progetti di sviluppo, e sempre più necessari alla coesione e alla sostenibilità.
Tra i possibili temi: quadri strategici e assetti strutturali regionali; nodi e “porte” tra corridoi continentali e reti locali; le reti del welfare locale (sanità, istruzione, assistenza, etc.) per lo sviluppo economico; reperimento e gestione delle risorse finanziarie; politiche integrate per l’ambiente e il paesaggio; infrastrutture “globali” e valorizzazione delle risorse locali; sostenibilità ambientale dello sviluppo locale (gestione delle risorse idriche, smaltimento rifiuti, etc.); coesione e competizione nelle reti urbane.

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