Tassullo nei Beni Culturali Ecclesiastici

Tassullo prosegue nel filone degli incontri promossi e organizzati negli ultimi due anni a Ferrara, Bologna, Vicenza e Trento e presenta Sabato 26 novembre, in occasione di Restructura presso Lingotto Fiere, il convegno dedicato al tema del restauro, dell’adeguamento liturgico e della conservazione dei beni culturali ecclesiastici. Verranno tratti i temi della salvaguardia dei beni culturali ecclesiastici e del loro adeguamento alla luce delle normative vigenti, approfondendo le problematiche che possono emergere nelle fasi di progettazione e gestione del cantiere.
In tale contesto verrà presentato il V volume della Collana Scientifica “Reficere” – Gruppo Editoriale Faenza Editrice, a cura del Prof. Arch. Cesare Renzo Romeo – dedicato a casi studio di restauro, conservazione e protezione dei beni culturali ecclesiastici dal titolo “L’approccio metodologico al progetto di restauro attraverso l’analisi di tre casi studio”. La Collana Scientifica “Reficere” , nata grazie al supporto assicurato dal Laboratorio Ricerca e Sviluppo Tassullo, costituisce oggi una fonte scientifica e metodologica per architetti e tecnici che seguono i temi legati al restauro e al recupero.
Data la peculiarità dei beni culturali ecclesiastici e del loro significato, si rende necessario un momento di incontro e confronto tra i Responsabili per i beni ecclesiastici, le Soprintendenze e le imprese artigiane di restauro, per individuare e apprendere nuove metodologie di approccio nel restauro dei beni ecclesiastici. Nello specifico durante il convegno verrà discusso il caso esemplare del progetto di restauro della Chiesa SS. Annunziata in Torino e del cantiere di restauro della Cappella San Nicola in Farigliano (Cuneo).
A testimonianza dell’importanza dei temi che saranno trattati nel convegno, sono previsti interventi e contributi di docenti ed esperti in materia di adeguamento liturgico e conservazione dei beni culturali ecclesiastici. Oltre al Prof. Arch. Cesare Renzo Romeo, coordinatore della Collana Scientifica Reficere, saranno presenti illustri Docenti e Ricercatori Universitari fra cui: Tatiana K. Kirova, Professore Ordinario di Restauro presso la II Facoltà di Architettura – Politecnico di Torino, la già citata Arch. Micaela Soranzo, Membro Consulta Ufficio Liturgico CEI per l’Arte Sacra, l’Arch. Dante Salmé, Esperto in Architettura Religiosa e Membro dell’International Forum of Religion, Art and Architecture, l’Arch. Antonio Costantino, Presidente del Collegio Nazionale Esperti Architetti Italiani, il Prof. Alessandro Abate, Storico dell’Arte e l’Ing. Michele Dalpiaz, Ricerca e Sviluppo Tassullo SPA.
In particolare, l’arch. Micaela Soranzo, membro della Consulta per l’Arte dell’Ufficio Liturgico Nazionale della Conferenza Episcopale Italiana e dell’Associazione Professori e Cultori di Liturgia, tratterà il tema dell’adeguamento delle Chiese a 10 anni dalla nota pastorale de Vescovi italiani, evidenziando che purtroppo, subito dopo il Concilio, vi sono state chiese adeguate frettolosamente, talvolta con un selvaggio smantellamento di altari e balaustre, o parzialmente adeguate.
La Nota Pastorale dei Vescovi italiani su “L’adeguamento delle chiese dopo la riforma liturgica” del 1996 fa seguito alla Nota su “La progettazione di nuove chiese” del 1993. La necessità di questo documento è motivata già nell’Introduzione, laddove si afferma che “La presente Nota pastorale viene pubblicata per ribadire che l’adeguamento delle chiese è parte integrante della riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II: perciò la sua attuazione è doverosa come segno di fedeltà al Concilio” (ACRL 1).
Aspetti critici della situazione attuale: Chiese adeguate frettolosamente, talvolta con un selvaggio smantellamento di altari e balaustre, o parzialmente adeguate; generalmente l’adeguamento liturgico ha interessato soprattutto il presbiterio, sottoposto a un forte processo di semplificazione e di esaltazione dei tre elementi principali (altare, ambone e sede), trascurando una rilettura di tutto lo spazio della chiesa e soprattutto una scarsa attenzione per la sistemazione dell’area battesimale e di quella penitenziale; interventi per lo più frammentari e spesso ‘fai da te”, senza interpellare progettisti competenti e raramente frutto di un lavoro di ricerca prima ancora che di progettazione; mancanza di dati quantitativi sul numero di chiese, in Italia, adeguate più o meno definitivamente a causa del fatto, soprattutto nei piccoli centri, che spesso tale adeguamento è avvenuto senza seguire l’iter procedurale previsto (Commissione diocesana d’arte sacra > incaricato diocesano per i Beni Culturali > Soprintendenza) e talvolta anche senza un vero e proprio progetto redatto da un professionista (architetto e/o ingegnere).
Proposte attuali: la riforma liturgica pone l’esigenza di modificare la sistemazione interna di gran parte delle chiese esistenti per passare dalle soluzioni provvisorie a quelle definitive, nel pieno rispetto del patrimonio storico esistente; grave problema nel rapporto fra le preesistenze e le nuove strutture (occorre trovare delle soluzioni che garantiscano sia la tutela dei beni culturali esistenti, sia le esigenze del rinnovamento liturgico); attualmente l’adeguamento coinvolge non solo quelle chiese che sono state solo parzialmente o malamente sistemate e che quindi vanno riadeguate, ma anche le chiese del dopoguerra (anni ’50-’60); sussiste la necessità di un progetto globale di tutto l’edificio-chiesa, anche se poi realizzato per parti; deve essere sempre previsto anche l’adeguamento tecnologico (riscaldamento, illuminazione, acustica) e, laddove sia possibile, l’applicazione delle norme di sicurezza e l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Proposte future: attualmente l’Ufficio nazionale per i Beni Culturali ed Ecclesiastici della CEI sta patrocinando uno studio sull’adeguamento delle cattedrali in Italia (già sono stati pubblicati i volumi sulle cattedrali del Triveneto e della Campania, mentre sono in corso d’opera gli studi sulle cattedrali di Piemonte e Valle d’Aosta, Emilia, Lombardia e Lazio); per quanto riguarda, invece, almeno una semplice catalogazione di tutte le chiese già adeguate, si auspica un intervento da parte delle singole diocesi; da parte dell’Ufficio Liturgico Nazionale della CEI, che a suo tempo ha elaborato le due Note pastorali, si sta ripensando a una futura rielaborazione dei due documenti alla luce delle esperienze di questi anni o, comunque, a un testo anche completamente diverso per guidare le future progettazioni.
Al termine della presentazione, agli iscritti saranno riservate una copia omaggio del V Volume e una dispensa sulla normativa ecclesiastica.

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