Il Gruppo Centro Nord e il nuovo Polo Fieristico di Rho-Pero

Nella realizzazione del Polo esterno alla Fiera di Milano, collocato tra i Comuni di Rho e Pero a nord del capoluogo Lombardo, il Gruppo Centro Nord ha dato il suo contributo fornendo i manufatti prefabbricati per la realizzazione del viadotto per il collegamento da terra ai padiglioni biplanari.
La scelta dei progettisti è caduta sulle grandi travi per impalcati tipo “PAV” perché ha rappresentato la soluzione tecnico-costruttiva ideale per contenimento dei costi, rapidità e prestazioni in linea con le economie e le strette tempistiche di cantiere in vista dell’ inaugurazione del Polo.

Il viadotto ha una lunghezza totale di 380 m circa ed è formato da due rampe laterali di accesso di lunghezza pari a 163 ml/cad. circa e da una parte orizzontale (sbarco) di lunghezza 56 m circa per l’accesso ai padiglioni 7 e 9.
La larghezza totale dell’impalcato è di 9,70 m ed è formato da due corsie da 3,5 m e da un marciapiede da 1.50 m.
La struttura su cui appoggia il viadotto è formata da pile gettate in opera di altezza max 15 m ed interasse variabile tra i 9 e 17 m con sezione tronco conica disposte alternativamente verso l’alto e verso il basso.
Sulla sommità delle pile vengono poi realizzati i pulvini in opera sui quali appoggiano le travi prefabbricate per la realizzazione dell’impalcato.

L’impalcato è formato da travi prefabbricate precompresse vibrofinite in c.a.p. (Rck 55 MPa) a doppio T rovescio tipo PAV 60/120 prodotte in serie controllata e con sistema di qualità secondo UNI ISO 9001:2000. Le travi sono accostate tra di loro in modo da ottenere l’intradosso piano, interponendo tra le nervature delle stesse predalle di alleggerimento con tralicci emergenti e l’impalcato viene completato con un getto in opera in cls Rck 35 MPa previa disposizione di armatura in opera agli appoggi e di ripartizione nella soletta.
Lo schema è quello di campate in semplice appoggio, ad eccezione delle due esterne dove si è considerato il vincolo di continuità in corrispondenza della prima pila, con appoggi in neoprene armato e piastre in acciaio zincato.

Il grande vantaggio della vibrofinitura è che, nei limiti della pista di getto e della macchina, la larghezza e lo spessore della sezione possono essere cambiati mediante limitate modifiche, per soddisfare qualunque richiesta del mercato. La stessa macchina finitrice grazie alla sua metodologia produttiva permette delle lavorazioni a fresco sul manufatto che ne conferiscono una versatilità unica nel suo genere. Si tratta della possibilità di effettuare degli intagli obliqui così da ottenere delle travi trapezoidali ottime per assecondare le sezioni curvilinee del tracciato stradale. Altra caratteristica apprezzata di progettisti è la nervatura verticale grezza a nocciolo, adatte per un’ottima aderenza tra getto in opera e prefabbricato.

I riferimenti normativi cui il prefabbricatore ed il progettista devono attenersi per una seria ed adeguata progettazione degli impalcati, utilizzando i grandi elementi PAV, sono diversi a seconda che tali prefabbricati vengano impiegati come solai per edifici civili e industriali, o come impalcati per ponti o per il terziario (paramessi o coperture di canali con sovraccarichi di tipo stradale).
Per il progetto di impalcati per la viabilità con sovraccarichi stradali di 1° o 2° categoria, si devono rispettare le prescrizioni specifiche per i ponti e quindi, oltre la Circolare Ministeriale Italiana, i riferimenti normativi sono:
– Eurocodice 2 parte 2 EN 1992.2
– prEN XXX TC 229 WI 229017 (Elementi prefabbricati per ponti)
La soletta collaborante adeguatamente armata e una armatura minima per taglio nelle nervature e nella soletta inferiore, prescritti dalla Circolare Ministeriale No 34233 del 25/02/91 “Istruzioni relative alla normativa tecnica dei ponti stradali”, sono assolutamente necessari dato il tipo di carico fortemente dinamico cui sono soggetti questi impalcati.

Una volta eseguiti i getti in opera, il fianco del viadotto è stato rivestito con velette prefabbricate in modo da mascherare i diversi getti in cls. Tale rivestimento è stato previsto con velette prefabbricate in pannelli in GRC (Glass Fibre Reinforced Concrete) di peso proprio estremamente ridotto di dimensioni 160×300 cm circa, e spessore 10 cm.
Il GRC è una malta addizionata con fibre di vetro alcali-resistente e gli elementi prodotti con questo materiale hanno il vantaggio della leggerezza dati i ridotti spessori in gioco; infatti il peso dei suddetti elementi è di 50 kg/mq circa, meno della metà rispetto a qualsiasi altro tipo di rivestimento in calcestruzzo, e con finitura superficiale particolarmente accurata.
Questi elementi vengono posti in opera fissati mediante sottostruttura in acciaio zincato, ed hanno la possibilità di deformarsi in modo indipendente rispetto all’impalcato.
Una volta completate le operazioni di finitura, la parte in vista delle velette viene verniciata con pittura acrilica onde ottenere un effetto cromatico uniforme su tutto lo sviluppo del viadotto.

SCHEDA TECNICA
Imprese: Astaldi S.p.A. – Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. – Vianini Lavori S.p.A.
Progetto architettonico: Massimiliano Fuksas -Studio Altieri S.p.A. – Lombardi & Associati
Progetto Strutturale: Marzullo S.r.l.
Strutture prefabbricate Gruppo Centro Nord: Ing. Diego Cian

Per informazioni sui prodotti Gruppo Centro Nord:
www.gruppocentronord.it

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