Nuovo Codice dei Beni Culturali in vigore dal 1? maggio

L’Ance fa il punto, in una recente circolare, sulle principali novità per il settore dell`edilizia contenute nel nuovo Codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42), che entrerà in vigore il prossimo 1° maggio. Il provvedimento, come chiarisce il documento Ance, si presenta come una vera e propria sistemazione dell`intera normativa in materia di patrimonio culturale.

Tra le disposizioni generali (parte prima) emerge, quale principio unificatore di tutta la normativa, il nuovo concetto di “patrimonio culturale”, che comprende con riferimento all`art. 9 della Costituzione sia i beni culturali, sia quelli paesaggistici. Non meno importante è la distinzione funzionale tra i concetti di tutela e di valorizzazione del patrimonio, come effettuata dalla Legge Costituzionale 3/2001. La tutela, secondo il nuovo Codice, si identifica con l`attività volta a individuare, proteggere e conservare i beni del patrimonio culturale allo scopo di garantirne la fruizione pubblica; la valorizzazione, invece, consiste nella promozione della conoscenza del bene, assicurando al pubblico le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione.

La seconda parte del codice, quella dedicata ai beni culturali, distinti a seconda della loro appartenenza (pubblica o privata) e delle modalità di assoggettamento alla normativa di tutela contenuta nel nuovo Codice, contiene, tra gli aspetti d`interesse per il settore dell’edilizia, la normativa sul procedimento per l`imposizione del vincolo, sugli interventi edilizi in immobili vincolati, sulle opere di conservazione, sull’alienazione di un bene culturale.

Nella terza parte del provvedimento sono approfondite le rilevanti novità proposte dal codice in tema di beni ambientali. Cambiano le norme sul procedimento per l’imposizione del vincolo ambientale, sulla pianificazione paesistica e sull’autorizzazione paesistica per interventi edilizi.

Al contrario, non subiscono alcuna modifica, rispetto alla regolamentazione esistente, le sanzioni amministrative e penali previste in caso di inosservanza della disciplina sulla tutela del patrimonio culturale e ambientale (quarta parte del codice).

Con il decreto legislativo 8 gennaio 2004, n. 3, infine, è stata modificata la struttura del ministero dei Beni e delle attività culturali, ora articolato in quattro dipartimenti, a seconda della diversa area funzionale: beni culturali e paesaggistici; beni archivistici e librari; ricerca, innovazione e organizzazione; spettacolo e sport.

Per informazioni:
Fonte ANCE
www.ance.it

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