Impianti di derivazione d’utenza del gas

È stato recentemente sottoposto ad inchiesta pubblica, con scadenza 23 maggio 2003, un progetto di norma UNI (codifica E01079070) sui criteri per la progettazione, la costruzione ed il collaudo degli impianti di derivazione d’utenza del gas con pressione massima d’esercizio non maggiore di 0,5 MPa (5 bar). Il testo, elaborato dal CIG (Comitato Italiano Gas, Ente federato UNI) è scaricabile gratuitamente.

Il documento, che si applica agli impianti esistenti solo per le parti di essi oggetto di modifiche sostanziali concernenti la potenzialità e/o il tracciato e/o la concezione dell’impianto, definisce l’impianto di derivazione d’utenza come complesso di tubazioni con dispositivi ed elementi accessori costituenti le installazioni necessarie a fornire il gas all’utenza. Questo ha inizio dalla condotta della rete di distribuzione stradale (esclusa) o dal deposito d’utenza di GPL non a servizio di rete di distribuzione (escluso) e si estende fino al gruppo di misura (escluso). In assenza del gruppo di misura, la derivazione di utenza finisce all’organo d’intercettazione terminale (incluso) della derivazione stessa. Gli impianti di derivazione d’utenza trattati nel progetto di norma UNI sono classificati, in accordo alla UNI 9165 “Reti di distribuzione del gas con pressione massime di esercizio minori o uguali a 5 bar. Progettazioni, costruzioni e collaudi”.

Per quanto concerne i criteri di progettazione, nel punto relativo all’intercettazione del gas all’impianto il progetto di norma prevede che gli impianti di derivazione d’utenza siano dotati di un organo d’intercettazione generale del gas posto all’esterno del fabbricato da servire. La sua posizione deve essere individuabile sicuramente e facilmente accessibile. Con riferimento al tracciato, gli impianti di derivazione di utenza devono, di regola, essere costituiti da un unico allacciamento interrato per facilitare l’intercettazione generale del gas in caso di necessità. Il progetto E01079070 richiede, inoltre, che il tracciato delle condotte sia definito in relazione a:
– posizione dei gruppi di misura;
– posizione della condotta stradale;
– distanze di sicurezza da fabbricati riportate nella norma UNI 9165;
posizione ammissibile, con riferimento alle rispettive prescrizioni di installazione, del/i gruppo/i di riduzione della pressione.
Con riferimento alla scelta e all’installazione dei gruppi di riduzione della pressione, è previsto che questi siano progettati e realizzati in conformità alle norme UNI 8827 e UNI 10619, ma sono comunque ripresi alcuni punti specifici per completamento degli argomenti trattati.
Per quanto concerne i criteri di esecuzione, nel punto relativo al collegamento dell’allacciamento interrato alla condotta stradale è richiesto che questo sia effettuato con un organo di presa tale che sia consentita la realizzazione dell’allacciamento interrato, la sua prova di tenuta in assenza di gas e la successiva esecuzione del foro di presa. Con riferimento alle giunzioni, i cambiamenti di direzione, sia sul piano orizzontale sia sul piano verticale, devono essere realizzati con l’impiego di raccorderia di materiale corrispondente a quello dei tubi ed in ogni caso conforme a quanto indicato nella norma UNI 9034.

Per quanto concerne i criteri di posa in opera, sono fornite prescrizioni sia per gli allacciamenti interrati sia per quelli aerei. Con riferimento alla protezione contro la corrosione, le tubazioni metalliche interrate devono essere protette contro le azioni aggressive del terreno e dalle corrosioni causate da correnti elettriche naturali o disperse secondo quanto previsto dalla norma UNI EN 12954. Gli allacciamenti di acciaio fuori terra devono, invece, avere un’adeguata protezione anticorrosiva esterna ottenuta mediante zincatura a caldo, conforme alla norma UNI EN 10240, idoneo ciclo di verniciatura, o altri procedimenti di almeno pari efficacia.

Infine, il progetto di norma tratta anche i collaudi, intendendo tutte le operazioni che hanno lo scopo di accertare la corretta realizzazione dell’impianto, sia in corso d’opera, sia ad impianto realizzato (ad esempio, la verifica dell’integrità del rivestimento isolante e la prova a pressione).

UNI, Alberto Galeotto
Comparto Costruzioni
[email protected]

Pubblicato su Edilizia e Territorio n. 17/2003 (5-10 maggio 2003)

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