Diagnostica: scienza ufficiale

La conservazione ha bisogno della diagnostica. Con un convegno internazionale organizzato dall’Accademia delle scienze americana lo studio dello ‘stato di salute’ delle opere d’arte, che vede all’avanguardia gli esperti italiani, e’ stato promosso a scienza ufficiale, indispensabile per la conservazione dei capolavori.
La diagnostica d’arte ”sta finalmente ottenendo il dovuto riconoscimento”, ha detto oggi soddisfatto a Washington il professor Maurizio Seracini di Firenze, che davanti a diverse decine studiosi di tutto il mondo ha aperto il convegno sull’ esame scientifico delle opere d’arte in corso in questi giorni.
Seracini si e’ soffermato sulla necessita’ di ”non accontentarsi mai di quel che si vede”. Per capire, conoscere un’opera d’arte, ha sottolineato il fondatore del centro diagnostico Editech, ”e’ indispensabile cercare di averne una conoscenza oggettiva”, di sondarne cioe’ la struttura con l’ausilio di mezzi d’indagine non invasivi, come fluorescenza della luce ultravioletta, termografia e raggi X, imparando a distinguere fra danni dei tarli e l’usura del tempo, fra infiltrazioni di umidita’ e macchie dovute all’inquinamento.

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