Polemiche sul Ponte

Il ponte si dimentica l’ambiente. Lo studio d’impatto ambientale del Ponte sullo Stretto è una scatola vuota. L’accusa arriva dalle associazioni ambientaliste, Legambiente e WWF in testa. Desideria Pasolini dell’Onda, presidente di Italia Nostra, Ermete Realacci presidente di Legambiente e Fulco Pratesi, presidente del WWF Italia presentano i contenuti di 250 pagine di Osservazioni (elaborate da un gruppo di lavoro di 30 esperti nelle varie discipline) allo Studio di Impatto Ambientale depositato il 21 gennaio scorso da Stretto di Messina Spa e le Istanze inviate ai Ministeri e alla Società.
“Le lacune e le sottovalutazioni pervadono tutto lo studio nei suoi aspetti ambientali, economici e trasportistici e sembrano il risultato di indagini del tutto superficiali e di materiale assemblato in fretta e male – osservano gli ambientalisti – alcune omissioni abnormi ci hanno sinceramente stupito, tenuto in considerazione che stiamo parlando di un’opera senza paragoni storici e tecnici al mondo. Per di più, dopo aver speso 100 milioni di euro pubblici, la Stretto di Messina Spa ha prodotto uno studio e un progetto che contengono numeri e conclusioni incompatibili con quelli presentate dagli Advisor nel gennaio 2001”. Secondo gli ambientalisti, ad esempio, non sono credibili le stime sul traffico. Su questo fronte, infatti, viene presunto un notevole incremento dei passaggi nel periodo 2000-2032 – tra il 100 per cento (scenario moderato) e il 200 per cento (scenario sostenuto) – quando l’Advisor prospettava, sulla base del calo dei passaggi negli ultimi 10 anni, stime inferiori anche del 40 per cento.
Le Osservazioni elaborate dal gruppo di tecnici rilevano oltre cento carenze e distorsioni abnormi e ingiustificate nei vari comparti programmatico, progettuale e ambientale.

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