Il “colore” di Urbino

La riqualificazione del centro storico passa anche attraverso il recupero delle cromie originali.
Il ‘Piano del colore’ di Urbino, riferito alle tinte degli edifici, e’ stato lo spunto per far dire al sottosegretario ai Beni e attivita’ culturali Nicola Bono che ”Urbino e’ un centro storico omogeneo e va tutelato nel suo insieme per come e’, ma i singoli tasselli di questo mosaico devono essere trattati caso per caso, come la logica della costruzione suggerisce”.
In un incontro a Palazzo Ducale con il presidente del Comitato di settore del ministero Marisa Bonfatti, e i Soprintendenti Dal Poggetto, Lippi e Scoppola, il vice sindaco Guidi ha spiegato che il Piano di riqualificazione del centro storico, ribattezzato ‘Piano del colore’ – che ha innescato varie polemiche su come attuare gli interventi – era nato per evitare scelte singole e dare maggior coerenza agli interventi stessi. Sollevato il caso a livello nazionale e ascoltati vari pareri, si e’ deciso di stralciare la parte propositiva generale per calibrare l’ intervento su ogni singola facciata. Per Bonfatti, occorre mantenere l’ identità che si e’ determinata storicamente, con una cauta manutenzione e senza la pretesa di tornare ad una mitica età dell’ oro o ad un rinnovato Rinascimento. Due edifici gemelli segnati dal tempo – ha fatto notare – non possono essere restaurati in modo uguale. Secondo Bono, la gestione dei centri storici deve esser fatta in collaborazione con gli enti locali, ma la tutela non può non coinvolgere lo Stato, perchè alcuni parametri di conservazione non possono variare da caso a caso ed essere fuori da logiche unitarie.

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