Alessandria e la Biblioteca

Tra leggenda e realtà risorge la Biblioteca di Alessandria. A 30 anni dalla prima idea di ricostruire l’antica meraviglia e a pochi giorni dall’inaugurazione dell’edificio, storia e progetti si possono scoprire a Roma, nella mostra da oggi alla Biblioteca Nazionale Centrale. L’esposizione ripercorre le tappe di un’avventura iniziata nel 1989, quando 524 partecipanti di 52 paesi aderirono al concorso indetto dall’Unesco con il governo egiziano e l’Unione Internazionale degli Architetti e vinto dal gruppo di giovani norvegesi Snohetta che ha poi realizzato il progetto. Il nuovo edificio ha caratteristiche da record e quando con i suoi 85mila mq arriverà a contenere gli 8 milioni di volumi previsti, potrà dire di aver raggiunto il suo scopo: raccogliere il sapere universale per eguagliare la grandezza dell’antica istituzione, distrutta dai legionari di Giulio Cesare nel 48 a.C. Dall’avveniristica forma di un cilindro tagliato in diagonale, la nuova costruzione racchiude due musei, un centro congressi, sale per esposizioni e la sala di lettura piu’ grande del mondo: 20mila mq per tremila postazioni – fornite di computer per la consultazione delle pubblicazioni digitalizzate – in settori alternati da scaffali a presa diretta. ”L’ho concepita come un luogo di meditazione – ha detto l’architetto Craig Dykers, a capo del gruppo Snohetta – ispirandomi alle prime biblioteche occidentali e cercando di creare un incontro fra tutte le culture, dall’italiana a quelle antiche della Grecia e dell’Egitto”. Con i muri esterni in blocchi di granito di Aswan e il pavimento interno in legno, realizzato secondo tecniche e materiali norvegesi, la sala di lettura ricorda in effetti la Biblioteca Nazionale di Parigi, ma anche l’atmosfera di una moschea.

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