I mini-progetti anche alle società di ingegneria

Sta per cadere l’ultimo ostacolo alla partecipazione a tutto campo delle società di ingegneria agli appalti di progettazione relativi a opere pubbliche. Dopo le numerose prese di posizione della giurisprudenza contro la riserva ai professionisti delle gare sotto la soglia Ue dei 200mila euro, ora a eliminare senza appello la norma contenuta nella Merloni ter ci pensa il disegno di legge Comunitaria 2002, approvato in via preliminare il 1° marzo dal Consiglio dei ministri e ora all’esame della Conferenza Stato-Regioni. In poche righe il provvedimento spazza via una delle disposizioni più contestate della legge quadro sui lavori pubblici. Viene infatti soppresso l’ultimo periodo del comma 4, articolo 17 della legge 109/94. L’inciso vieta alle società di ingegneria di concorrere per l’assegnazione di progettazioni di importo inferiore alla soglia comunitaria (fissata in 200mila euro). In questo modo si è costituita una sorta di «riserva» per i liberi professionisti, singoli o associati, nonché per le società tra professionisti del mercato dei piccoli incarichi. La cancellazione di questa fascia protetta interverrà con l’approvazione definitiva della Comunitaria. Va detto però che la vicenda potrebbe chiudersi prima dell’approvazione della Comunitaria 2002, con il varo del Collegato per le infrastrutture, all’esame della Camera in prima lettura. In questo provvedimento (AC 2032), infatti, si affronta la questione attraverso una riscrittura complessiva delle regole per gli affidamenti di progettazione. E anche in questo caso non c’è traccia dell’esclusione delle società di ingegneria sotto soglia.

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