Immobiliari in fermento

Gli italiani ricorrono al bene rifugio per eccellenza: il mattone. Beneficiano di questa situazione anche i Fondi immobiliari chiusi. Da alcune preliminari stime il Nav (Net asset value) dei Fondi Immobiliari chiusi è cresciuto di una cifra superiore rispetto al rendimento obiettivo dichiarato dagli stessi gestori.
Il decreto sulla cartolarizzazione degli immobili e gli spin-off immobiliari consentono ai gestori di indebitarsi dal 30 al 60% del valore degli immobili e sino al 20% degli altri beni in portafoglio.
I “temi caldi” del momento comprendono anche i Fondi ad apporto e i Fondi semi-chiusi. Gerardo Solaro del Borgo – d.g. di Deutsche Bank Fondi Immobiliari – dichiara: “Sono favorevole ai Fondi ad apporto ad una condizione: chi effettua uno spin-off immobiliare non si deve trovare in conflitto di interesse con chi si troverà poi a gestire il patrimonio”.
Ancora più complessa è la discussione in merito ai Fondi semi-chiusi. Michele Cibrario – amministratore delegato di Bnl Fondi Immobiliari – si dichiara favorevole proprio ai Fondi semi-chiusi sempre che “si dia la possibilità a chi si trova nelle condizioni di dover riscattare di poterlo fare. La quotazione in borsa non dà tutte queste garanzie , visto lo scarso numero di contrattazioni”.

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