Sconti “culturali”

Si amplia la mappe delle elargizioni deducibili. La cultura guadagna terreno nel portafoglio delle imprese. L’Agenzia delle Entrate, infatti, si è pronunciata favorevolmente su una nuova ipotesi di erogazione liberale, interamente deducibile dal reddito di impresa, confermando l’ipotesi introdotta dall’art. 38 della Finanziaria 2000. Un altro tassello si aggiunge così agli “sconti” che derivano dalle erogazioni liberali a favore di particolari categorie di soggetti, prevista dal Testo unico delle imposte sui redditi: si tratta di somme versate senza alcuna controprestazione da parte del beneficiario e dunque prive del requisito dell’inerenza di cui all’articolo 75 del Tuir. È evidente che le erogazioni liberali non costituiscono, agli effetti fiscali, spese rilevanti per la produzione del reddito, ma l’utilizzazione del reddito prodotto. Il legislatore ha comunque ritenuto meritevole dal punto di vista sociale chi effettua elargizioni che favoriscono soggetti bisognosi di sostegno economico riconoscendone la deduzione. Per evitare abusi, però, sono stati individuati in dettaglio sia i soggetti beneficiari sia la misura massima degli importi erogati concessi in detrazione del reddito.

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