Software pirata

Il fenomeno dell’utilizzo di software pirata si è progressivamente diffuso sino a divenire una realtà in continua e preoccupante espansione. Secondo una recente ricerca condotta negli Stati Uniti circa il 37% dei programmi per computer usati da uffici e privati nel mondo e’ pirata, e la tendenza e’ in aumento dallo scorso anno. Lo studio evidenzia come le zone più informatizzate del pianeta, America ed Europa Occidentale in testa, siano letteralmente afflitte dal problema che non investe solo i provati ma anche, e soprattutto gli studi professionali. Proprio la categoria dei professionisti, infatti, si affida per l’acquisto dei programmi necessari allo svolgimento della propria attività in modo consistente al mercato dell’illegalità. Percentualmente, in questi casi, vengono acquistate solo alcune regolari licenze e per le restanti postazioni ci si affida a copie . La situazione è aggravata dalla diffusione di strumentazioni economiche per la duplicazione dei cd-rom.Va sottolineato, però, come nel caso dei progettisti l’acquisto di una postazione grafica completa di programmi originali implica un investimento anche di decine di milioni, difficilmente sostenibile nel caso di studi professionali medio-piccoli. I danni per l’industria derivanti da queste attivita’ sfiorano i 12 miliardi di dollari.

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