Elettrosmog: i primi provvedimenti giudiziari

La Procura di Milano ha inviato un avviso di garanzia al presidente dell’ Enel, Chicco Testa nell’ ambito dell’ inchiesta sui problemi legati alle emissioni elettromagnetiche. Il pm Raffaele Guariniello ipotizza l’ipotesi il getto pericoloso di cose, contravvenzione prevista all’ articolo 674 del codice penale. Il procedimento riguarda le emissioni degli elettrodotti, presenti nella provincia di Torino, vicini a scuole, asili e luoghi frequentati dai bambini. Già in passato il pm aveva disposto controlli. Oltre a Testa sono stati indagati – alcuni mesi fa – due dirigenti dell’ azienda elettrica. L’ inchiesta, in particolare, riguarda i cavi dell’ alta tensione che corrono a meno di cinquanta metri dai luoghi frequentati dai bambini e la cui potenza superi i limiti imposti dalle norme. In base a un censimento della Regione, in Piemonte (con l’ esclusione della citta’ di Torino) gli asili, le scuole e i giardinetti che sorgono a meno di 150 metri dai tralicci sono 173. L’ accavallarsi dei provvedimenti di Governo e Parlamento ha causato una vera e propria impasse: l’ ultima legge sulla materia, quella dell’ 8 marzo, concede ai gestori fino a dieci anni di tempo per risanare gli elettrodotti (anche se gli appositi piani dovranno essere presentati entro dodici mesi). Il procuratore e i suoi collaboratori stanno, quindi, valutando in che modo e se è ancora possibile procedere.

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