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Il Giubileo degli sprechi

Il Giubileo si è concluso da poco e già si cominciano a sollevare le prime voci in materia di sprechi e di utilizzo improprio dei fondi statali messi a disposizione per l’organizzazione dell’evento. La Corte dei Conti – sezione Lazio, infatti, ha aperto un dossier a carico dell’Agenzia per il Giubileo, società per azioni a capitale quasi totalmente pubblico che ha gestito ben 185 miliardi. L’obiettivo denunciato era soprattutto quello di ottimizzare il flusso dei pellegrini e dei visitatori poiché per le infrastrutture sono intervenuti i 3500 miliardi della legge speciale. Dal dossier della Corte emergono alcuni dati che meritano una riflessione. La prima riguarda la ben nota statua di Mercurio costata mezzo miliardo e collocata nel Palazzo di Giustizia. Assieme ad altre nove è frutto di un concorso utile, secondo l’Agenzia, “per l’arricchimento del patrimonio culturale di comune, provincia e regione”. La Corte dei conti però ne sminuisce il rango, definendola “marginale in rapporto all’Anno Santo”. Come fatto notare da più parti, poi, Mercurio è considerato il dio dei ladri. Ironia della sorte, e forse proprio per questo, ironicamente, è stato messo a decorare il palazzo di Giustizia.

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