Standard lombardi

Si è conclusa la battaglia tra la Regione Lombardia e il Governo in tema di standard urbanistici. La Regione, dopo due bocciature, ha ottenuto il nulla osta alla legge che disciplina i mutamenti di destinazione d’uso e la dotazione di aree destinate ad attrezzature pubbliche. Oggetto della diatriba era, in particolare, la norma che permetteva i cosiddetti standard privati inerenti la possibilità che anche attrezzature e servizi privati potessero concorrere a soddisfare le dotazioni minime di servizi pubblici come scuole, centri sportivi o case di riposo. Per il Governo la norma contrastava con la Legge 1150 del 1942. Per l’Assessore all’urbanistica e al territorio della Lombardia l’ostacolo è stato aggirato ma lo spirito di fondo è stato mantenuto sino all’ottenimento dell’approvazione governativa. In futuro, dunque, anche le strutture e i servizi privati potranno dunque essere conteggiati per raggiungere la quota di spazi e attrezzature per attività collettive stabilite per legge in proporzione agli abitanti.

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