Ponte sullo stretto alla resa dei conti

Il Governo deve ormai decidere, senza più esitazioni, sul rapporto di fattibilità degli advisor interpellati in merito alla costruzione del ponte sullo stretto di Messina. Il progetto costerà circa 10.000 miliardi di lire e necessiterà, per essere realizzato, di circa dieci anni di lavoro. In seguito sarà Giuliano Amato a decidere se e quando portare il documento all’attenzione del Governo per la decisione finale. Da tempo è stata scartata, dati i costi, la possibilità di un’opera interamente realizzata con capitali pubblici optando, invece, per la creazione di una società a capitale misto in grado di sostenere l’onere dell’impresa. Proprio sotto questo aspetto emergono i principali problemi. Secondo la Legge Merloni, infatti, le concessioni non possono superare i trent’anni, un tempo ritenuto esiguo per rientrare dell’investimento effettuato, a meno di praticare tariffe economicamente fuori mercato. Proprio gli advisor hanno ipotizzato tre diverse misure per rendere comunque appetibile il progetto ai privati. La prima è una deroga della Merloni che consenta di allungare fino a 50 anni la concessione; la seconda è quella di un intervento dello Stato per abbassare i tassi di interesse sui prestiti alla concessionaria; la terza consisterebbe nel versamento di un contributo da parte dello Stato per ogni singolo pedaggio.

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