Palermo nel caos

Sembrava la soluzione a tutti i problemi di una Palermo apparentemente in ripresa dopo le stragi di mafia del 19992. Si trattava del nuovo piano regolatore adottato dal consiglio comunale nel ’97, esattamente 38 anni dopo quello redatto da Salvo Lima e Vito Ciancimino. L’obiettivo del suo ideatore e promotore, Leoluca Orlando, era quello di dare finalmente uno strumento alla città in grado di regimentare un giusto sviluppo urbano in cui fosse possibile perseguire un corretto equilibrio tra verde, servizi e cemento. Il sogno è durato comunque poco; il piano, infatti, è stato bocciato per irregolarità formali e sostanziali. Così mentre i politici si accapigliano per individuare le rispettive responsabilità gli speculatori festeggiano vedendo sfumata l’unica possibilità di vedere ridotti i loro affari. I 69 fascicoli che componevano il piano regolatore sono quasi tutti da rivedere e il consiglio comunale in carica sino al novembre 2001 ha solo un anno per farlo. Il rischio di un ritorno in vigore del vecchio piano di cianciminiana memoria è dunque altissimo. L’assessore all’Urbanistica del Comune si dichiara certo dell’esistenza di una regia che vuole riportare la città al caos urbanistico e costruttivo dei decenni passati. Da più parti si levano voci preoccupanti sul reale pericolo di un simile ritorno in una città che, invece, avrebbe tutto il diritto di poter contare su una politica di gestione del territorio e di conservazione del patrimonio artistico di ben altra natura.

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