In Siberia la tecnologia italiana

Tre progetti di matrice italiana si svilupperanno in Siberia.
Il primo vede protagonista un’impresa mista, con capitale di partenza di oltre 2 miliardi di lire suddiviso al 51% tra le aziende italiane Cib-Unigas e Gurten (entrambe venete); il restante 49% è di competenza della ZapSibgazprom, la maggiore società siberiana per la gasificazione e le infrastrutture. E’ prevista una produzione iniziale di circa 2mila bruciatori l’anno fino ad arrivare a 6mila bruciatori a pieno regime con un impegno occupazionale per 100 persone circa. Questo volume di produzione dovrà soddisfare il mercato russo siberiano e servire altri paesi vicini.
Il secondo progetto vede protagonista un’altra impresa mista: la Ceramica di Tjumen insieme alla Ceramica Artistica-2 di Sassuolo inizia la produzione di 350mila metri quadrati di piastrelle l’anno per rivestimenti e pavimenti, oltre a tegole studiate per resistere al clima siberiano.
Il terzo progetto vede il connubio tra la Ferroli (azienda veneta produttrice di caldaie) e la ZapSibgazprom. Insieme le aziende produrranno caldaie murali e a pavimento per uso domestico .
Si sta configurando un polo produttivo italiano in Siberia che incrementerà il lavoro di aziende locali, ma anche di molte piccole e medie imprese in Veneto e in Emilia Romagna.

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